Incidente in valanga, “erano esperti”
L’esperienza non viene data dal numero di ore trascorse in montagna. La si acquisisce lentamente facendo tesoro delle riflessioni sugli eventi vissuti. Solo essere consapevoli di ciò aiuta davvero a ridurre la possibilità di incidenti L'articolo Incidente in valanga, “erano esperti” proviene da Montagna.TV.
Dopo un incidente grave in montagna, che coinvolge sciatori o alpinisti, anche di lungo corso, spesso le testimonianze autorevoli dei soccorritori riportano: “erano esperti”.
Quasi a lenire il trauma della sciagura, a rinforzare l’ineluttabilità del rischio in montagna, mai azzerabile in toto.
A volte si aggiunge: “erano bene attrezzati” e “indossavano correttamente i dispositivi di protezione” per alleviare ulteriormente il dolore del dramma.
Vi è una sorta di comprensibile indulgenza verso gli esperti, per di più ottimamente attrezzati.
Al contrario, se le persone coinvolte sono principianti, o alpinisti improvvisati, poco o male attrezzati, non di rado vengono messi alla gogna, non solo da vivi.
Glieventi che viviamo in montagna non sono esperienza
L’esperienza è un processo di riflessione sugli eventi vissuti, compresi i fallimenti, gli incidenti o i mancati tali, che sono molti di più di quel che pensiamo e la maggior parte delle volte manco ce ne accorgiamo.Questo è un processo lento, che mal si accorda con il mondo che corre, eppure necessario per fissare l’esperienza.
Senza dimenticare che la “sicurezza” fondata prioritariamente nella sua dimensione tecnologica (attrezzature) fa sistematicamente cilecca esi tramuta in “ignoranza assistita”,quando non si accompagna con la comprensione estesa di un sistema complesso come quello della montagna.
Ahinoi l’esperienza in montagna non è solo una questione di tempo trascorso sulle rupi, ma anche della qualità della stessa, degli insegnamenti appresi durante la scalata.
Liberarsi di quella illusoria può essere persino vantaggioso, per tornare ad essere impauriti e perfettamente recettivi di fronte ad ogni piccolo segnale,della montagna e del nostro stato, fisico e interiore,spesso ignorati quando ci si tramuta in qualificati alpinisti.
E provare a ripescare dallo sgabuzzino delle attenzioni dimenticate alcune domande, non sempre comode.Quali distrazioni ci attraversano costantemente quando siamo là fuori? Quante distorsioni accompagnano lapercezione e immaginazione di quello che accade attorno a noi?Quante falsificazioni della memoria e di tutte le forme di ragionamento trapassano la nostra mente?
Tutti commettono errori, professionisti altamente preparati ed addestrati inclusi.
“L’esperienza non è quello che accade ad un uomo; è ciò che un uomo fa con quello che gli accade”, Aldous Huxley.
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