Allarme sull’Arsenale. L’appello dell’ex direttore: “Carenza di manutenzione e personale insufficiente”
Cerimonia di avvicendamento alla guida della storica base militare. Scorsone: “Situazioni che limitano le funzionalità dello stabilimento”
La Spezia, 23 gennaio 2025 – Del progetto per “l’Arsenale del futuro” lanciato oltre un anno fa dal ministro della difesa Guido Crosetto, oggi non c’è ancora traccia, e neppure l’edificio 62, quello tirato a lucido con vernici bianche e splendenti per l’occasione, riesce a coprire un contesto di manutenzioni assenti ed edifici transennati in attesa di ’cure’ sparsi all’interno della base navale. Così, accade che la cerimonia di avvicendamento alla guida dell’Arsenale militare della Spezia, tra il direttore uscente Giuseppe Scorsone e quello entrante Enrico Olivo, diventi anche un messaggio ai ’piani alti’ del ministero.
La richiesta? Investimenti e personale. Scorsone, nell’elogiare tutto il personale per i risultati ottenuti nel corso della sua direzione – primi fra tutti, la manutenzione effettuata sul Vespucci nel cantiere di La Plata dalle maestranze spezzine sotto la guida arsenalizia, e la manutenzione dei cannoni del Caio Duilio, diventati poi famosi per l’abbattimento dei droni Houthi in mar Rosso – non ci gira attorno. “Molti degli edifici e degli impianti dell’Arsenale soffrono di una significativa carenza manutentiva che si è stratificata negli ultimi quindici anni, e che in alcuni casi limita la funzionalità dello stabilimento. La Marina ha pianificato un processo di rinnovamento con interventi volti a migliorare l’efficienza dei bacini in muratura, di numerosi edifici impiegati per le manutenzioni navali, e dei vari impianti, con una serie di finanziamenti” dice il contrammiraglio, annunciando che dalla prossima settimana partirà la demolizione di tre gru a rotaia ormai obsolete e non più utilizzabili.
C’è però un “problema ben più grave” per Scorsone, ovvero la “severa e progressiva carenza di personale”, per la quale “è necessario concretizzare con urgenza un piano di assunzioni che possa garantire la continuità delle capacità strategiche dello stabilimento e possa rinnovare la funzione di volano occupazionale per il territorio che questo Arsenale ha avuto per più di cento anni. Questo luogo, oltre a essere un irrinunciabile polo logistico per la Marina militare, rappresenta un patrimonio di inestimabile valore culturale e architettonico, e merita di essere manutenuto, valorizzato e utilizzato nel miglior modo possibile”.
Parole, quelle di Scorsone, che hanno fatto da prologo a quelle dell’ammiraglio Flavio Biaggi, Comandante Interregionale Marittimo Nord, che pur sottolineando come l’Arsenale continui a essere “un polo irrinunciabile e dall’alto valore strategico per la manutenzione della flotta”, con la Marina che “intende investire per rilanciarne le ambizioni, riportandolo al centro del progetto di sviluppo”, ha sottolineato tuttavia che “l’Arsenale negli ultimi decenni ha subito una riduzione di efficienza a causa dell’emorragia di personale civile che ne ha eroso le capacità produttive”, con il parco infrastrutturale “inevitabilmente invecchiato con concetti progettuali e costruttivi oramai superati. Per un completo rilancio sarebbe importante dare concretezza a un piano di assunzioni del personale tale da poter garantire la piena funzionalità dello stabilimento di lavoro, a fronte della riduzione di personale subita negli anni e ai numerosissimi pensionamenti previsti per il 2025”.
Al posto del contrammiraglio Scorsone, pronto a diventare il vicedirettore di Maripers, organi di impiego del personale della Marina militare, da Maricomlog Napoli arriva il contrammiraglio Enrico Olivo. Per lui si tratta di un ritorno, in diverse vesti, dopo undici anni. “Continueremo a lavorare mantenendo la rotta finora seguita – ha detto il contrammiraglio nel suo discorso di insediamento –. La sicurezza prima di tutto: delle persone e delle strutture. Dovremo poi rivedere le attività da mantenere interne, in ragione delle forze disponibili, ma sono certo che i risultati non mancheranno.
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