L’affetto del suo cane Giulio e l’intuito del padre. Così sì è salvato Oreste Ledri

L’escursionista era disperso sui monti della Lessinia. Dopo una notte di ricerche è stata decisiva l’iniziativa del padre, che ha scelto di cercarlo in una zona diversa. Incontrando il cane che non aveva mai abbandonato il padrone ferito L'articolo L’affetto del suo cane Giulio e l’intuito del padre. Così sì è salvato Oreste Ledri proviene da Montagna.TV.

Jan 14, 2025 - 19:25
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L’affetto del suo cane Giulio e l’intuito del padre. Così sì è salvato Oreste Ledri

Domenica 12 gennaio, quando era da molte ore calato il buio, è stato inevitabile pensare anche al peggio. Ma è stato merito di un cane se la vicenda ha avuto un lieto fine.
Oreste Ledri, un cinquantenne residente a Ceredo, piccola frazione di Sant’Anna d’Alfaedo, un comune in provincia di Verona che si estende nella parte più occidentale dell’altopiano della Lessinia, al confine con la Val d’Adige e la Valpolicella, non aveva fatto ritorno a casa. Era uscito nel pomeriggio per la consueta passeggiata lungo i sentieri boscosi che si trovano nella zona. Un’area caratterizzata anche da profonde incisioni quali i vaj della Marciora e dei Falconi. E nemmeno il cane di nome Giulio,un meticcio nero di piccola taglia che Oreste aveva portato con sé, era rientrato.

Preoccupati alle 22,30 i familiari hanno allertato le autorità, dando il via a una massiccia operazione di ricerca. È stato richiesto l’intervento del Soccorso alpino di Verona, che ha inviato le proprie squadre per avviare la perlustrazione nelle zone indicate. Sul posto sono intervenuti Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione Civile che hanno perlustrato le aree circostanti, comprese Tortellar, Laita e Ledro, sentieri abitualmente frequentati dall’uomo.

Lunedì mattinaerano presenti soccorritori provenienti da tutta la Delegazione Prealpi Venete del Cnsas, edera stato richiesto l’intervento dei droni della Delegazione Dolomiti Bellunesi oltre che di un’unità cinofila molecolare dalla Valle D’Aosta.
Ma nella stessa mattina, mentre le squadre si concentravano lungo il percorso indicato dai familiari, l’anziano papà di Oreste ha provato a cercarlo in un punto più distante, dove in passato si era già recato il figlio, chiamando a gran voce il nome del cane: “Giulio, Giulio, Giulio”, finché Giulio lo ha sentito e gli è andato incontro.
L’anziano lo ha subito preso per il guinzaglio e il canesi è messo subito a tirarlo guidandolo verso il punto in cui si trovava Oreste. Il cinquantenne era in fondo al Vajo dei Falconi, sdraiato a terra, con le gambe nell’acqua, ma vivo, nonostante una sospetta ipotermia dopo una notte all’addiaccio.

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