La Corte costituzionale ha un nuovo presidente: ecco chi è il magistrato Giovanni Amoroso
Giovanni Amoroso è stato eletto oggi, martedì 21 gennaio 2025, nuovo presidente della Corte costituzionale. Il magistrato 76enne succede così al suo predecessore Augusto Barbera, il cui incarico al vertice della Consulta era scaduto lo scorso 21 dicembre. Nato a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, il 30 marzo 1949, Amoroso è stato eletto […]
Giovanni Amoroso è stato eletto oggi, martedì 21 gennaio 2025, nuovo presidente della Corte costituzionale. Il magistrato 76enne succede così al suo predecessore Augusto Barbera, il cui incarico al vertice della Consulta era scaduto lo scorso 21 dicembre.
Nato a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, il 30 marzo 1949, Amoroso è stato eletto oggi nel corso della camera di consiglio tenutasi questa mattina a Palazzo della Consulta, a Roma. Il suo mandato, che comincia oggi, terminerà il 13 novembre del 2026 dopo aver svolto il ruolo di presidente facente funzioni a seguito dell’addio di Barbera.
“La bussola è la Costituzione” e “l’Europa è la stella polare”, ha detto il nuovo presidente della Corte costituzionale incontrando la stampa dopo la sua elezione. “Il mio impegno sarà assoluto nello svolgere questo incarico con disciplina e onore, come richiesto dall’articolo 54 della Costituzione”, ha aggiunto Amoroso, secondo cui la Consulta “è un organo collegiale, tende ad avere una giurisprudenza uniforme, a seguire una traccia continua”.
Eletto giudice costituzionale dalla Corte di Cassazione il 26 ottobre 2017, Amoroso aveva giurato come membro della Consulta il 13 novembre del 2017. Dal 12 dicembre 2023 invece era vicepresidente della Corte costituzionale. Subito dopo la sua elezione a presidente, Giovanni Amoroso ha nominato oggi i giudici costituzionali Francesco Viganò e Luca Antonini nuovi vicepresidenti della Consulta.
Chi è il nuovo presidente della Corte costituzionale
Sposato e padre di due figli, Giovanni Amoroso conta anche quattro nipoti. Laureato con lode in giurisprudenza nel 1971 all’Università degli studi La Sapienza di Roma, con una tesi in economia politica sul tema “Corso dei cambi e bilancia dei pagamenti”, è entrato in magistratura nel 1975, svolgendo le funzioni di pretore penale presso la pretura di Bergamo fino al 1980 e in seguito di pretore del lavoro presso la pretura di Roma fino al 1984.
Assegnato all’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, dapprima come magistrato di tribunale fino 1989 e poi come magistrato d’appello fino 2000, si è altresì applicato al Centro elettronico di documentazione della Corte. Collocato fuori ruolo della magistratura in quanto assistente di studio a tempo pieno del giudice costituzionale Renato Granata dal 1990 al 1996, è rientrato poi in ruolo come magistrato d’appello applicato all’Ufficio del Massimario della Cassazione, pur restando assistente di studio a tempo parziale del giudice costituzionale Renato Granata, eletto presidente della Corte, fino al 1999.
In seguito, dal 1999 al 2008, restando in ruolo come magistrato della Corte di cassazione, è stato assistente di studio del giudice costituzionale e poi presidente Franco Bile. Nominato consigliere di cassazione nel 2000, dal marzo 2006 è stato assegnato anche alle Sezioni Unite civili della Corte di cassazione come consigliere e poi come Presidente di sezione. Nel febbraio del 2013 è stato nominato direttore aggiunto dell’Ufficio del Massimario della Corte e successivamente direttore.
Nel febbraio del 2015 è stato nominato presidente di sezione della Corte e assegnato alla Sezione Lavoro. Quattro mesi dopo è stato destinato anche alle Sezioni Unite civili come presidente di sezione non titolare, venendo altresì designato come coordinatore delle Sezioni Unite civili, finché nell’ottobre 2017 non è stato eletto giudice costituzionale.
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