La Consulta resta in mano a un ultras dell’Ue

«La bussola è la Costituzione e l’Europa è la stella polare»: hanno il gusto stantio della retorica europeista le dichiarazioni del nuovo presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, eletto ieri all’unanimità come successore di Augusto Barbera. Amoroso, 76 anni, originario di Mercato San Severino in provincia di Salerno, giudice costituzionale eletto dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, è stato vice presidente della Consulta dal 12 dicembre 2023. Il nuovo presidente della Consulta come primo atto ha nominato vicepresidenti i giudici Francesco Viganò e Luca Antonini. Dopo l’elezione, Amoroso ha incontrato i giornalisti per una conferenza stampa: «Il mio impegno sarà assoluto, con disciplina e onore come richiede l’articolo 54 della Costituzione», ha detto Amoroso, che ha ringraziato i colleghi per «la benevolenza e la fiducia al di là dei miei meriti. È la giurisprudenza della Corte che traccia i binari, c’è una fedeltà ai precedenti che la Corte ha già affermato. Non ci sono linee programmatiche che la Corte può esporre in questa occasione», ha aggiunto Amoroso, «perché la Corte è un organo profondamente collegiale. Tutta l’attività decisionale è il frutto del convergere delle opinioni dei vari giudici». Poi il riferimento all’Unione europea: «L’Europa», ha sottolineato Amoroso, «è una stella polare per la Corte. Siamo in un contesto europeo e c’è uno spazio costituzionale comune che negli anni è stato accentuato tra i ripetuti rinvii pregiudiziali che la Corte costituzionale ha fatto alla Corte di giustizia». Dichiarazioni che dimostrano quanto ormai la Corte di giustizia europea sia determinante rispetto alle leggi che vengono approvate dai singoli parlamenti. Amoroso ha anche pronunciato parole chiare rispetto ai temi etici. Rispondendo a chi gli ha chiesto di questioni delicate e controverse, come la fecondazione assistita e del fine vita, argomenti sui quali la Consulta si è espressa in passato e dovrà pronunciarsi ancora in futuro, Amoroso ha sottolineato che «é un po' difficile che si possano fare passi indietro, ma poi c’è sempre da confrontarsi con il contesto, pensate a tutto quello di particolare che si è verificato durante la pandemia». A conferma dell’orientamento del suo intevento, poche ore dopo la conferenza stampa di Amoroso, guarda caso, la segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, ha diffuso una nota con elogi sperticati nei confronti della Consulta: «Auguriamo buon lavoro», ha scritto la Gallo, «al presidente Giovanni Amoroso. La Corte sarà presto chiamata a pronunciarsi su questioni fondamentali come l’accesso alla procreazione medicalmente assistita per donne single, ancora vietato dalla legge, e sul rispetto delle scelte relative al fine vita. Le decisioni in arrivo avranno un impatto significativo sulle vite delle persone e sul dibattito pubblico. Nonostante ci siano sentenze della Corte costituzionale che il Parlamento continua a ignorare», ha aggiunto Filomena Gallo, «il lavoro dei giudici ha profondamente trasformato il panorama dei diritti nel nostro Paese. La Consulta opera costantemente per affrontare le richieste della società, in un sistema che richiede ai giudici costituzionali di andare oltre le loro funzioni originarie». Il comunicato ricorda anche i prossimi casi in cui la Consulta sarà chiamata a esprimersi sui temi etici: a breve è atteso il giudizio sull’utilizzo della firma digitale per la presentazione delle liste elettorali, sollevato dal caso di Carlo Gentili, malato di Sla, impossibilitato a firmare autografamente. «L’introduzione della firma digitale», afferma la Gallo, «rimuoverebbe una grave discriminazione, garantendo pari diritti alle persone con disabilità».Leggi l'articolo completo su La Verità

Jan 22, 2025 - 21:19
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La Consulta resta in mano a un ultras dell’Ue


«La bussola è la Costituzione e l’Europa è la stella polare»: hanno il gusto stantio della retorica europeista le dichiarazioni del nuovo presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, eletto ieri all’unanimità come successore di Augusto Barbera. Amoroso, 76 anni, originario di Mercato San Severino in provincia di Salerno, giudice costituzionale eletto dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, è stato vice presidente della Consulta dal 12 dicembre 2023. Il nuovo presidente della Consulta come primo atto ha nominato vicepresidenti i giudici Francesco Viganò e Luca Antonini. Dopo l’elezione, Amoroso ha incontrato i giornalisti per una conferenza stampa: «Il mio impegno sarà assoluto, con disciplina e onore come richiede l’articolo 54 della Costituzione», ha detto Amoroso, che ha ringraziato i colleghi per «la benevolenza e la fiducia al di là dei miei meriti. È la giurisprudenza della Corte che traccia i binari, c’è una fedeltà ai precedenti che la Corte ha già affermato. Non ci sono linee programmatiche che la Corte può esporre in questa occasione», ha aggiunto Amoroso, «perché la Corte è un organo profondamente collegiale. Tutta l’attività decisionale è il frutto del convergere delle opinioni dei vari giudici». Poi il riferimento all’Unione europea: «L’Europa», ha sottolineato Amoroso, «è una stella polare per la Corte. Siamo in un contesto europeo e c’è uno spazio costituzionale comune che negli anni è stato accentuato tra i ripetuti rinvii pregiudiziali che la Corte costituzionale ha fatto alla Corte di giustizia». Dichiarazioni che dimostrano quanto ormai la Corte di giustizia europea sia determinante rispetto alle leggi che vengono approvate dai singoli parlamenti. Amoroso ha anche pronunciato parole chiare rispetto ai temi etici. Rispondendo a chi gli ha chiesto di questioni delicate e controverse, come la fecondazione assistita e del fine vita, argomenti sui quali la Consulta si è espressa in passato e dovrà pronunciarsi ancora in futuro, Amoroso ha sottolineato che «é un po' difficile che si possano fare passi indietro, ma poi c’è sempre da confrontarsi con il contesto, pensate a tutto quello di particolare che si è verificato durante la pandemia». A conferma dell’orientamento del suo intevento, poche ore dopo la conferenza stampa di Amoroso, guarda caso, la segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, ha diffuso una nota con elogi sperticati nei confronti della Consulta: «Auguriamo buon lavoro», ha scritto la Gallo, «al presidente Giovanni Amoroso. La Corte sarà presto chiamata a pronunciarsi su questioni fondamentali come l’accesso alla procreazione medicalmente assistita per donne single, ancora vietato dalla legge, e sul rispetto delle scelte relative al fine vita. Le decisioni in arrivo avranno un impatto significativo sulle vite delle persone e sul dibattito pubblico. Nonostante ci siano sentenze della Corte costituzionale che il Parlamento continua a ignorare», ha aggiunto Filomena Gallo, «il lavoro dei giudici ha profondamente trasformato il panorama dei diritti nel nostro Paese. La Consulta opera costantemente per affrontare le richieste della società, in un sistema che richiede ai giudici costituzionali di andare oltre le loro funzioni originarie». Il comunicato ricorda anche i prossimi casi in cui la Consulta sarà chiamata a esprimersi sui temi etici: a breve è atteso il giudizio sull’utilizzo della firma digitale per la presentazione delle liste elettorali, sollevato dal caso di Carlo Gentili, malato di Sla, impossibilitato a firmare autografamente. «L’introduzione della firma digitale», afferma la Gallo, «rimuoverebbe una grave discriminazione, garantendo pari diritti alle persone con disabilità».


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