Ecco i piani del governo sullo spazio

Pubblicati gli indirizzi di governo per lo spazio, a cui ha lavorato il Comint, comitato presieduto dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, autorità delegata per il settore. Tutti i dettagli

Jan 17, 2025 - 13:07
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Ecco i piani del governo sullo spazio

Pubblicati gli indirizzi di governo per lo spazio, a cui ha lavorato il Comint, comitato presieduto dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, autorità delegata per il settore. Tutti i dettagli

Governance nazionale chiara per lo spazio, fondo duale e venture capital, è quanto emerge dalla pubblicazione degli “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale”. Ovvero il documento che traccia la rotta per il futuro dell’Italia in un settore strategico per l’esplorazione scientifica, la sicurezza nazionale, la crescita economica e il progresso tecnologico.

Gli indirizzi del governo – cui ha lavorato il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint) e a cui hanno contribuito vari Ministri, istituzioni, imprese ed enti di ricerca – si concentrano su quattro assi principali: l’ampliamento della conoscenza e dei benefici per la società; la crescita e la competitività dell’ecosistema industriale nazionale; la definizione di un contesto regolatorio efficace; l’individuazione di aree prioritarie per lo sviluppo di collaborazioni internazionali.

Tutti i dettagli.

VERSO LA MILITARIZZAZIONE DELLO SPAZIO

Tra le sfide individuare nel settore spaziale, per l’Europa c’è senz’altro la competizione “con le capacità avanzate di nazioni quali Usa, Cina, Russia, India e Giappone” evidenzia il documento, richiamando l’attenzione sul fatto che “tutte stanno aumentando i loro investimenti anche in ambito militare spaziale. È per questa ragione che l’Italia deve perseguire sempre più ampi margini di autonomia strategica, al fine di dare un contributo importante alla sovranità tecnologica europea”.

GLI INVESTIMENTI ITALIANI NELLA SPACE ECONOMY

Alla luce di ciò, il documento ricorda che “in risposta al significativo ruolo delle attività spaziali nell’innovazione e nello sviluppo socio-economico”, l’Italia “ha intensificato il proprio impegno nel settore spaziale, investendo quasi 10 miliardi di euro negli ultimi cinque anni”.

TRA GLI INDIRIZZI DI GOVERNO PER LO SPAZIO: RIFORMARE LA GOVERNANCE NAZIONALE

Dopodiché, la terza macroarea prevede la definizione di un contesto regolatorio e di governance chiaro e funzionale.

“Riformare in maniera efficiente la governance nazionale del settore Spazio adeguandola al mutato contesto internazionale, geopolitico e industriale” è indicata tra le priorità. Pertanto, si loda “l’iniziativa di sviluppare una legge spaziale nazionale”. E auspicabile che la stessa si vada ad inserire in quadro regolatorio che non gestisca esclusivamente gli aspetti dell’accesso alla “Space Economy” ma anche altri temi. quali: i) la governance nazionale del settore; ii) i rapporti fra Governo ed operatori spaziali; iii) l’attribuzione di chiare competenze in materia di appalti per promuovere la partecipazione più ampia e aperta possibile degli operatori economici, in particolare delle start-ttp, dei nuovi operatoti e delle PMI; vi) la tutela della sicurezza nazionale”.

RAFFORZARE LA LEADERSHIP DELL’ITALIA NELL’OSSERVAZIONE DELLA TERRA

Dopodiché, si evidenzia la necessità di “rafforzare la leadership nell’osservazione della terra e la posizione strategica dell’Italia nei settori critici come l’accesso allo spazio, telecomunicazioni e navigazione, space awareness e l’exploration umana e umana e robotica.

SÌ ALLE ALLEANZE INTERNAZIONALI, MA CHE SIANO VANTAGGIOSE

Alla luce di ciò, secondo il piano di governo bisogna “rafforzare i benefici per la competitività e la sostenibilità dell’econosistema industriale spaziale del paese nei rapporti internazionali, garantendo che le alleanze internazionali siano vantaggiose e allineate con gli obiettivi nazionali”.

FONDO SOVRANO PER APPLICAZIONI DUALI

Il documento indica tra gli indirizzi l’istituzione di “un fondo sovrano per applicazioni duali per investire in imprese strategiche sia nazionali che internazionali”. “Passaggio, quest’ultimo, che sembra ricalcare quanto previsto dall’articolo 12 del Ddl governativo ovvero la costituzione di un “Fondo per l’economia dello spazio” con dotazione per ora solo di partenza (55 milioni)”, segnala il Sole 24 Ore.

Secondo il Comint, “questa mossa constribuirà a solidificare la posizione del paese nell’industria spaziale e garantire una governance efficace e sostenibile delle attività spaziali, con un occhio attento alle implicazioni etiche e legali”.

VERSO UN PIANO DI ALTA FORMAZIONE INNOVATIVA

Dopodiché, l’espansione della space economy richiede professionisti altamente qualificati, si legge nel Documento. Pertanto, il governo propone l’elaborazione di “un piano di Alta Formazione innovativa, omnicomprensiva sulle discipline riguardanti lo spazio, al fine di formare la classe di talenti destinati a coprire ruoli chiave nelle istituzioni (nazionali e internazionali), nell’accademia e nell’industria”.

VALORIZZARE LE INIZIATIVE NAZIONALI (ASI E PNRR) E INTERNAZIONALI (TRAMITE ESA ED EUSPSA)

Per quanto riguarda l’impegno internazionale, quello dell’Italia in Esa (Agenzia Spaziale europea) “dovrebbe concentrarsi sul supporto attivo sia per i programmi di ricerca scientifica che per quelli applicativi promuovendo iniziative di vasta portata e innovazione”.

A questo proposito “Si dovrà evitare la sovrapposizione con i programmi applicativi gestiti dalla Commissione europea, tranne in casi in cui ciò sia necessario per correggere eventuali anomalie e asimmetrie”.

Inoltre, secondo il piano tracciato dal Comint “L’Italia dovrebbe mirare a rafforzare la presenza di funzionari italiani all’interno dell’Esa, considerando il volume significativo dei fondi versati e in previsione di una possibile revisione della politica del giusto ritorno.”

A questo proposito vale la pena ricordare che a fine 2020 i capidelegazione degli Stati membri dell’Esa hanno approvato la candidatura ufficiale di Josef Aschbacher a nuovo direttore generale dell’agenzia (entrato ufficialmente in carica nel 2021).

Si è trattato di un duro colpo per il nostro paese. In quel momento l’Italia, con un contribuzione più alta di sempre al budget Esa dell’ordine di due miliardi e duecento milioni, era dietro soltanto alla Germania e alla Francia come contributore dell’agenzia. Tutt’oggi l’Italia resta il terzo contributore dell’Esa.

GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE ORBITALI

Dopodiché, il documento sottolinea che “L’evoluzione delle minacce richiede alla comunità spaziale nazionale un cambiamento culturale e operativo per migliorare la sicurezza informatica e la protezione degli asset tecnologici. È necessario formare ed integrare esperti informatici nelle istituzioni e nell’industria spaziale”.

Allo stesso tempo, “la sicurezza dello spazio si concentra sulla protezione contro operazioni ostili mirate ai sistemi e servizi spaziali, che sono essenziali per le attività economiche e sociali e per l’autonomia strategica. Assicurare la resilienza e l’indipendenza delle catene di fornitura è cruciale, così come lo è implementare gli strumenti necessari per una completa conoscenza dell’ambiente spaziale, valutare le minacce e condurre operazioni di protezione delle infrastrutture nazionali”.

Pertanto, “Per garantire la sicurezza delle infrastrutture orbitali e terrestri, come descritto in precedenza, è fondamentale collaborare tra i vari dicasteri e proporre un piano che sviluppi e mantenga le capacità di Space Situational Awareness. Questo piano dovrebbe includere anche le manovre di prossimità satellitari e considerare le recenti evoluzioni nel settore dello Space Traffic Management (STM)” si legge nel piano.

CAPITALE DI RISCHIO

Inoltre, per stimolare la crescita imprenditoriale, “è fondamentale incrementare la disponibilità di capitali di rischio, sia da parte di investitori privati che pubblici, oltre agli strumenti di credito tradizionali” secondo il Comint.

Questo include “il Venture Capital e gli investimenti Corporate Venture, con l’obiettivo di sostenere le iniziative imprenditoriali innovative e favorire l’attrazione di investimenti esteri che possano portare vantaggi concreti e dimostrabili sul territorio nazionale” indica il documento.

SVILUPPARE ULTERIORMENTE LA SPACE DIPLOMACY

Infine, il documento riconosce che “è vitale promuovere attività di diplomazia spaziale che intensifichino la cooperazione internazionale sia su base multilaterale, con organizzazioni come l’Ue, l’Esa e l’Onu, sia in ambito bilaterale con i principali attori globali e europei”.

A livello europeo, “l’Italia dovrebbe esercitare una leadership forte e coordinata nell’ambito dell’Esa e migliorare il suo posizionamento nei programmi spaziali dell’Unione Europea, al fine di sostenere la competitività dell’industria nazionale e stimolare sinergie tra Esa e Ue” secondo il piano del governo. Allo stesso tempo, gli indirizzi di governo in materia spazio puntano anche sulla “cooperazione bilaterale con i principali paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito”.

Inoltre, “dovrebbe essere data priorità alla cooperazione rafforzata con paesi extra europei di particolare interesse politico, come Giappone, India, i Paesi del Golfo e dell’America Latina, il Kenya, oltre alla cooperazione con l’Unione Africana e i suoi stati membri,” per rafforzare gli sforzi e le attività intraprese dal governo, come il piano Mattei.

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