Come si trascina la crisi di Northvolt (cederà il riciclo delle batterie a Norsk Hydro)
Northvolt, la startup europea di batterie in bancarotta, cederà a Norsk Hydro la joint venture sul riciclo delle batterie. Ma Scania, il costruttore di camion elettrici del gruppo Volkswagen, è convinta che la startup svedese possa sopravvivere.
Northvolt, la startup europea di batterie in bancarotta, cederà a Norsk Hydro la joint venture sul riciclo delle batterie. Ma Scania, il costruttore di camion elettrici del gruppo Volkswagen, è convinta che la startup svedese possa sopravvivere
Prosegue la saga di Northvolt, la startup svedese di batterie considerata la grande promessa dell’Europa e finita in bancarotta, con debiti per oltre 5,8 miliardi di dollari.
Il processo di ristrutturazione avviato dall’azienda dopo aver fatto appello al Chapter 11 – cioè la norma fallimentare statunitense che permette alle aziende, incluse quelle straniere ma attive nel paese, di concordare un piano di risanamento – prevede la cessione della joint venture sul riciclo delle batterie a Norsk Hydro, società norvegese che si occupa principalmente di alluminio.
Norsk Hydro, così, aumenterà la sua partecipazione nel progetto Hydrovolt dal 72 al 100 per cento. L’operazione ha un valore di 6,8 milioni di dollari.
IL FUTURO DEL PROGETTO HYDROVOLT
In origine (nel 2020), Hydrovolt era una joint venture paritaria tra Northvolt e Norsk Hydro.
Il gruppo norvegese però ha fatto sapere di aver provveduto da solo a finanziarne le operazioni nel secondo semestre del 2024, vista la crisi interna a Northvolt, e di stare adesso “esplorando attivamente nuove partnership per garantire il finanziamento e la crescita a lungo termine”.
LA FABBRICA DI SKELLEFTEA E L’OTTIMISMO DI SCANIA SU NORTHVOLT
L’operazione su Hydrovolt dovrebbe concludersi entro la fine del primo trimestre del 2025. Intanto, gli investitori di Northvolt – i principali sono Volkswagen e Goldman Sachs – hanno approvato il progetto per la prosecuzione dei lavori alla fabbrica di batterie di Skelleftea, nel nord della Svezia. Prosegue, inoltre, la ricerca di nuovi finanziamenti.
Christian Levin, l’amministratore delegato della casa produttrice di camion elettrici Scania, ha detto che l’azienda (fa parte del gruppo Volkswagen) sta continuando a ricevere le batterie di Norhvolt da Skelleftea. “Non voglio speculare sulla sopravvivenza di Northvolt. Stiamo lavorando duramente insieme a Northvolt per garantire che continui a vivere”, ha dichiarato.
IL RUOLO DI VOLKSWAGEN E GOLDMAN SACHS
Northvolt era riuscita ad attrarre finanziamenti per oltre 10 miliardi di dollari e a costruire un portafoglio ordini da 50 miliardi. I suoi maggiori investitori – come accennato – sono il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen, con una quota del 21 per cento, e la banca d’affari statunitense Goldman Sachs, con il 19 per cento.
Entro la fine del 2024 i fondi gestiti da Goldman Sachs Asset Management hanno provveduto a svalutare interamente la loro esposizione alla startup, dal valore di 896 milioni di dollari. Anche Volkswagen aveva svalutato la sua quota: peraltro, il rappresentante della casa tedesca nel consiglio di amministrazione di Northvolt si era dimesso già l’11 novembre scorso, cioè dieci giorni prima della richiesta di amministrazione straordinaria da parte della società svedese di batterie.
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