Perché agli investitori di criptovalute non piace la criptovaluta di Trump
La criptovaluta di Donald Trump ha raggiunto una capitalizzazione di quasi 12 miliardi di dollari; quella di Melania è a 1,9 miliardi. Ma la comunità crypto, tanto coccolata dal nuovo presidente, non ha gradito il lancio delle due memecoin: ecco perché.
La criptovaluta di Donald Trump ha raggiunto una capitalizzazione di quasi 12 miliardi di dollari; quella di Melania è a 1,9 miliardi. Ma la comunità crypto, tanto coccolata dal nuovo presidente, non ha gradito il lancio delle due memecoin: ecco perché
La criptovaluta di Donald Trump, il cui secondo mandato da presidente degli Stati Uniti comincia oggi, ha raggiunto lunedì mattina una capitalizzazione di quasi 12 miliardi di dollari.
Lanciata venerdì scorso e chiamata $TRUMP, stamattina la memecoin – cioè una moneta creata a partire da un meme di Internet o con un intento scherzoso, almeno in teoria – si scambiava a 58,56 dollari: stando a CoinMarket, si tratta della diciottesima criptovaluta di maggiore valore.
CHI POSSIEDE LA CRIPTOVALUTA DI TRUMP
L’80 per cento dei token di $TRUMP sono detenuti da Cic Digital, una società legata alla Trump Organization, il gruppo imprenditoriale della famiglia Trump. Peraltro, anche Melania Trump – moglie di Donald e prossima first lady – ha lanciato domenica una propria criptovaluta, che si scambia sui 12 dollari per una capitalizzazione di 1,9 miliardi.
IL BITCOIN SUPERA I 109.000 DOLLARI
Nel frattempo, il bitcoin – la criptovaluta di maggiore valore – ha raggiunto un nuovo prezzo record di 109.071,86 dollari. Dall’inizio di gennaio il suo valore è cresciuto di oltre il 10 per cento, anche per merito di Trump e delle aspettative sulla regolamentazione favorevole che la sua amministrazione potrebbe adottare: il prossimo presidente ha promesso infatti che istituirà una riserva strategica di bitcoin e ha posizionato due figure gradite alla crypto community, David Sacks e Paul Atkins, in ruoli di rilievo.
GLI IMPRENDITORI CRYPTO CONTRO TRUMP
Gli stessi investitori in criptovalute, però, sono rimasti delusi dal lancio delle monete di Donald e Melania Trump perché si aspettavano un trattamento più serio del loro settore da parte del nuovo presidente. Le memecoin, infatti, sono generalmente considerate un investimento “frivolo” e troppo rischioso per gli investitori specializzati in asset digitali perché – come spiega Bloomberg – non hanno un grande valore intrinseco e sono altamente volatili, essendo legate a ondate di entusiasmo momentaneo.
Balaji Srinivasan, ex-direttore tecnico della piattaforma di criptovalute Coinbase, ha scritto su X che le memecoin sono una “lotteria” a somma zero dove “non c’è creazione di ricchezza. A ogni ordine di acquisto corrisponde semplicemente un ordine di vendita. E dopo un’impennata iniziale, il prezzo alla fine crolla e gli ultimi acquirenti perdono tutto”.
A memecoin is a zero-sum* lottery.
There is no wealth creation. Every buy order is simply matched by a sell order. And after an initial spike, the price eventually crashes and the last buyers lose everything.
* It’s actually negative sum if the platform takes a cut.
— Balaji (@balajis) January 19, 2025
Secondo Gabor Gurbacs, ex-direttore della divisione asset digitali di VanEck, le due memecoin “sono costate molta credibilità agli Stati Uniti, alla presidenza e alla sua famiglia” e le conseguenze del loro lancio “non sono nemmeno iniziate”. Ha aggiunto che “Trump deve licenziare i suoi consiglieri sulle criptovalute, da cima a fondo, e sostituirli con persone che sappiano cosa stanno facendo”.
Trump needs to fire his crypto advisors, from top to bottom and replace with people who know what they are doing. The memecoins cost the US, the presidency and his family a lot of credibility and the consequences haven’t even started.
— Gabor Gurbacs (@gaborgurbacs) January 20, 2025
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