Milano, il 2025 inizia all'insegna del crimine
Per Milano il nuovo anno è iniziato com’era finito il vecchio: all’insegna della violenza. L’ultima nefandezza si è consumata nella notte fra venerdì 10 e sabato 11 gennaio, nei pressi dell’Alcatraz, una nota discoteca meneghina. Erano da poco passate le 4 del mattino quando una coppia di fidanzati, uscita dal locale, si era apparta per qualche istante nel parcheggio di un supermercato adiacente alla discoteca. Proprio in quei momenti i due fidanzati sono stati avvicinati da una decina di nordafricani, tutti giovani; il branco ha iniziato la sua aggressione tentando di rapinare i due giovani, a lui il telefono e il portafoglio, a lei la borsetta. Mentre le due vittime tentavano di resistere all’assalto dei nordafricani, uno dei membri del branco “cominciava a palpeggiarla nelle parti intime”, iniziando quello che avrebbe potuto diventare un incubo. Fortunatamente, le urla hanno attirato l’attenzione degli addetti alla sicurezza del locale, che sono intervenuti per soccorrere i poveri malcapitati. Il branco si è dileguato, ma uno dei membri, inseguito dalla sicurezza e da una pattuglia dei carabinieri che stazionava in zona, è stato fermato. Dopo aver sentito la ricostruzione dei fatti data dalle vittime e dai buttafuori, i carabinieri hanno constatato che non solo l’uomo fermato aveva partecipato all’aggressione, ma è stato anche “l’autore della violenza subita” dalla ragazza 19enne. Per Hassan Mansour Hassan Mohamed, 36enne residente nella bergamasca, è scattato l’arresto in flagranza per tentata rapina e violenza sessuale.Purtroppo, l’episodio sopra raccontato non è che l’ultimo in ordine temporale, in un 2025 che per il capoluogo lombardo pare essere iniziato col piede sbagliato fin dalle primissime ore. Sono infatti salite a 8 le vittime delle aggressioni sessuali collettive perpetratesi a capodanno in piazza del Duomo, nel pieno centro di Milano.I fatti, tristemente noti, erano stati denunciati da una giovane studentessa belga dopo essere rientrata in patria. A poco più di due settimane dalle aggressioni sono spuntate altre vittime di quella che ha cominciato a essere definita Taharrush jama’i, termine arabo con il quale vengono definite le molestie di gruppo nei confronti delle donne. I fatti di capodanno, per come sono stati ricostruiti dalle vittime, ricordano molto questo modus operandi: un gruppo di uomini, che circonda povere malcapitate separandole a forza da amici e fidanzati per poi aggredirle sessualmente. A fornire una nuova, agghiacciante, testimonianza dei fatti di capodanno è Imogen, ragazza inglese di 19 anni, che in un’intervista al Corriere ripercorre quegli attimi di terrore che l'hanno “umiliata e disumanizzata”. Andata in piazza Duomo con amici per la fine dell’anno, Imogen si trovava nel mezzo della calca festante vicino ai suoi amici. Ad un certo punto “sono stata afferrata da dietro e allontanata dai miei amici”, isolata e circondata, “mi hanno bloccato braccia e mani, diversi uomini hanno iniziato a palpeggiarmi e uno tentava di alzarmi il vestito”. Ma l’orrore non era ancora finito. Riuscita a liberarsi e rifugiatasi all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele, Imogen finisce nuovamente nella rete dei violentatori nordafricani, “uno ha dato un pugno ad un mio amico e un altro mi ha afferrata per separarmi da lui”. Alla fine Imogen è riuscita a divincolarsi e a raggiungere le forze di polizia che si trovavano in piazza della Scala, mettendosi in salvo.Siamo di fronte a un fenomeno che sta diventando sempre più frequente, un dato: nel 2023 Milano è la città dove, in rapporto alla popolazione, sono state sporte più denunce, ben 7094 ogni 100mila abitanti. Maglia nera, insomma. Con una gravante, relativa alle denunce per violenze sessuali; in questo caso il capoluogo meneghino si posiziona al terzo posto, con 18,7 denunce ogni 100mila abitanti (dati Lab24). A contribuire al non invidiabile primo posto nella classifica del crimine ci sono state anche le violenze sessuali perpetrate il primo dell’anno nel 2023, quando, sempre in piazza Duomo, bande di nordafricani molestarono con metodi pressoché identici, ancora una volta ascrivibili alla Taharrush jama’i, delle povere malcapitate. Un fenomeno non certo nuovo, insomma, che andrebbe combattuto con vigore per quanto è odioso e ripugnante. Specialmente in una città dove si è deciso di dichiarare guerra persino a chi fuma una sigaretta per strada.
Per Milano il nuovo anno è iniziato com’era finito il vecchio: all’insegna della violenza. L’ultima nefandezza si è consumata nella notte fra venerdì 10 e sabato 11 gennaio, nei pressi dell’Alcatraz, una nota discoteca meneghina.
Erano da poco passate le 4 del mattino quando una coppia di fidanzati, uscita dal locale, si era apparta per qualche istante nel parcheggio di un supermercato adiacente alla discoteca. Proprio in quei momenti i due fidanzati sono stati avvicinati da una decina di nordafricani, tutti giovani; il branco ha iniziato la sua aggressione tentando di rapinare i due giovani, a lui il telefono e il portafoglio, a lei la borsetta. Mentre le due vittime tentavano di resistere all’assalto dei nordafricani, uno dei membri del branco “cominciava a palpeggiarla nelle parti intime”, iniziando quello che avrebbe potuto diventare un incubo.
Fortunatamente, le urla hanno attirato l’attenzione degli addetti alla sicurezza del locale, che sono intervenuti per soccorrere i poveri malcapitati. Il branco si è dileguato, ma uno dei membri, inseguito dalla sicurezza e da una pattuglia dei carabinieri che stazionava in zona, è stato fermato. Dopo aver sentito la ricostruzione dei fatti data dalle vittime e dai buttafuori, i carabinieri hanno constatato che non solo l’uomo fermato aveva partecipato all’aggressione, ma è stato anche “l’autore della violenza subita” dalla ragazza 19enne. Per Hassan Mansour Hassan Mohamed, 36enne residente nella bergamasca, è scattato l’arresto in flagranza per tentata rapina e violenza sessuale.
Purtroppo, l’episodio sopra raccontato non è che l’ultimo in ordine temporale, in un 2025 che per il capoluogo lombardo pare essere iniziato col piede sbagliato fin dalle primissime ore. Sono infatti salite a 8 le vittime delle aggressioni sessuali collettive perpetratesi a capodanno in piazza del Duomo, nel pieno centro di Milano.
I fatti, tristemente noti, erano stati denunciati da una giovane studentessa belga dopo essere rientrata in patria. A poco più di due settimane dalle aggressioni sono spuntate altre vittime di quella che ha cominciato a essere definita Taharrush jama’i, termine arabo con il quale vengono definite le molestie di gruppo nei confronti delle donne. I fatti di capodanno, per come sono stati ricostruiti dalle vittime, ricordano molto questo modus operandi: un gruppo di uomini, che circonda povere malcapitate separandole a forza da amici e fidanzati per poi aggredirle sessualmente.
A fornire una nuova, agghiacciante, testimonianza dei fatti di capodanno è Imogen, ragazza inglese di 19 anni, che in un’intervista al Corriere ripercorre quegli attimi di terrore che l'hanno “umiliata e disumanizzata”. Andata in piazza Duomo con amici per la fine dell’anno, Imogen si trovava nel mezzo della calca festante vicino ai suoi amici. Ad un certo punto “sono stata afferrata da dietro e allontanata dai miei amici”, isolata e circondata, “mi hanno bloccato braccia e mani, diversi uomini hanno iniziato a palpeggiarmi e uno tentava di alzarmi il vestito”. Ma l’orrore non era ancora finito. Riuscita a liberarsi e rifugiatasi all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele, Imogen finisce nuovamente nella rete dei violentatori nordafricani, “uno ha dato un pugno ad un mio amico e un altro mi ha afferrata per separarmi da lui”. Alla fine Imogen è riuscita a divincolarsi e a raggiungere le forze di polizia che si trovavano in piazza della Scala, mettendosi in salvo.
Siamo di fronte a un fenomeno che sta diventando sempre più frequente, un dato: nel 2023 Milano è la città dove, in rapporto alla popolazione, sono state sporte più denunce, ben 7094 ogni 100mila abitanti. Maglia nera, insomma. Con una gravante, relativa alle denunce per violenze sessuali; in questo caso il capoluogo meneghino si posiziona al terzo posto, con 18,7 denunce ogni 100mila abitanti (dati Lab24).
A contribuire al non invidiabile primo posto nella classifica del crimine ci sono state anche le violenze sessuali perpetrate il primo dell’anno nel 2023, quando, sempre in piazza Duomo, bande di nordafricani molestarono con metodi pressoché identici, ancora una volta ascrivibili alla Taharrush jama’i, delle povere malcapitate.
Un fenomeno non certo nuovo, insomma, che andrebbe combattuto con vigore per quanto è odioso e ripugnante. Specialmente in una città dove si è deciso di dichiarare guerra persino a chi fuma una sigaretta per strada.
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