Medioetruria, frecce radenti. Pd: "Nisini non tutela la città". E lei: "Falso, è colpa di Giani"
Medioetruria diventa un caso politico malgrado la linea bipartisan appena varata. Per la deputata sta alle Regioni decidere. Resta in piedi il caso Ghinelli-industriali.
Duello all’alba dietro la stazione. Medioetruria, la stazione che non c’è e chissà se ci sarà mai, per ora spacca a metà la politica aretina e non solo. Ieri da una parte dei binari il Partito Democratico, durissimo contro la parlamentare Tiziana Nisini, già aspramente attaccata poche ore prima da Lucia Cherici, la leader aretina di Azione, il partito di Carlo Calenda.
Ma a ruota la deputata della Lega non le manda a dire e rispedisce il sasso in piccionaia. Sullo sfondo, certo, anche la linea bipartisan uscita dai consigli comunale e provinciale congiunti, uniti per sostenere la scelta di Rigutino e forti della posizione sempre più netta al loro fianco del presidente della Regione Eugenio Giani e del suo assessore Bezzini.
Punto e a capo? "Nisini si assuma le sue responsabilità" è la risposta in marca da bollo del Pd alla parlamentare e alla sua intervista a La Nazione. "In un primo momento ha dimostrato totale disinteresse per l’iniziativa, forse per non contraddire le posizioni della Lega a favore di Creti, e ora dopo la sconfitta elettorale di Tesei in Umbria continua a non prendere posizioni e delega ogni responsabilità alle due Regioni".
E ancora: "Il suo partito ha sostenuto un progetto di stazione sfavorevole ad Arezzo e ha sottratto 300 milioni destinati alla E78 per finanziare il ponte sullo Stretto. Basta mistificare, è necessario lavorare per infrastrutture moderne ed efficienti. Nisini agisca concretamente per tutelare gli interessi di Arezzo. La politica non può sacrificare il nostro territorio sull’altare degli equilibri di partito". Nisini che però contrattacca quasi in tempo reale, in un botta e risposta che ricorda quelli della vecchia Tribuna Politica. "La politica regionale di Umbria e Toscana ha in mano la partita. Esiste un tavolo tecnico che si è espresso per Creti, ma è cambiata l’amministrazione regionale umbra. La governatrice Proietti a mezzo stampa ha espresso critiche su quella scelta. Il Pd, invece di cercare scuse, dovrebbe lavorare per mettere le due Regioni ad a un tavolo e prendere una decisione. Al tavolo tecnico partecipano le Regioni, non i parlamentari o i sindaci".
Come dire: io a quel tavolo non c’ero e non potevo esserci. Poi Nisini sferra l’affondo: "Troppo facile cercare un colpevole tra chi non ha mai partecipato a quel tavolo, senza fare autocritica sulla gestione del governatore Giani, che si è sempre disinteressato di Rigutino. Quante volte ha partecipato personalmente ai tavoli decisionali con Rfi?". Una robusta tirata di giacchetta al governatore, che in realtà ha sempre fatto filtrare la sua predilezione per Rigutino ma certo mai come stavolta l’ha sposata, nella Sala dei Grandi della Provincia.
Ma intanto i binari segnano un discrimine. Dal mondo dei 5 Stelle si abbassa il pollice, nell’arena di Medioetruria, contro il progetto in assoluto: inutile inseguirlo, è la sintesi della posizione, e molto più pratico ed economico rafforzare le corse sulla stazione ferroviaria della città. Linea che il sindaco, appoggiato su questo da un fronte trasversale, ribalta, parlando di progetto stategico per il futuro della città. E lo rimbecca con forza anche agli industriali, lamentando sostengano poco quel progetto rispetto alla Due Mari. Industriali dai quali è attesa l’inevitabile replica. Appuntamento dietro la stazione?
Lucia Bigozzi
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