L’Echa aggiunge 5 nuove sostanze all’elenco di quelle estremamente preoccupanti (e una si trova nei cosmetici)
Il 21 gennaio 2025, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha reso noto di aver aggiornato l’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), aggiungendone 5 e portandolo ad un totale di 247 voci. Questo elenco include sostanze chimiche che rappresentano un rischio significativo per la salute umana o per l’ambiente. L’ECHA monitora e aggiorna regolarmente...
Il 21 gennaio 2025, l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) ha reso noto di aver aggiornato l’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), aggiungendone 5 e portandolo ad un totale di 247 voci. Questo elenco include sostanze chimiche che rappresentano un rischio significativo per la salute umana o per l’ambiente.
L’ECHA monitora e aggiorna regolarmente l’elenco sulla base delle più recenti evidenze scientifiche e dei contributi degli Stati membri, al fine di garantire un controllo efficace delle sostanze pericolose e prevenire danni a lungo termine.
Ma vediamo quali sono le nuove sostanze inserite nell’elenco.
Le 5 sostanze aggiunte all’elenco di quelle estremamente preoccupanti
Ecco le nuove sostanze inserite:
- Acido 6-[(C10-C13)-alchil-(ramificato, insaturo)-2,5-diossopirrolidin-1-il]esanoico – tossico per la riproduzione, viene utilizzato in lubrificanti, grassi, distaccanti e fluidi per la lavorazione dei metalli
- O,O,O-trifenilfosforotioato – persistente, bioaccumulabile e tossico, utilizzato in lubrificanti e grassi
- Ottametiltrisilossano – molto persistente, molto bioaccumulabile, utilizzato nella produzione di cosmetici, prodotti per la cura della persona, farmaceutici, detergenti, sigillanti e adesivi
- Perfluammina – molto persistente, molto bioaccumulabile, utilizzato nella fabbricazione di apparecchiature elettroniche, ottiche ed elettriche
- Massa di reazione di: trifeniltiofosfato e derivati fenilici terziari butilati – persistente, bioaccumulabile e tossico. La massa di reazione, pur non essendo registrata nel regolamento Reach, è stata identificata come SVHC al fine di prevenire sostituzioni non desiderate
Tra queste sostanze, una ci colpisce in particolare in quanto viene utilizzata nei cosmetici e nei prodotti per la cura della persona. Si tratta dell’ottametiltrisilossano che è impiegato principalmente per le sue proprietà di miglioramento della texture e della sensazione sulla pelle. Si tratta di un silossano volatile, utilizzato come agente condizionante o emolliente in creme, lozioni, fondotinta e prodotti per il make-up.
Questa sostanza trova applicazione anche in deodoranti, prodotti per la cura dei capelli e altri articoli per l’igiene personale, dove migliora la distribuzione e l’assorbimento del prodotto.
Nell’elenco dell’ECHA è stata anche aggiornata una voce già esistente. Il fosfito di tris(4-nonilfenile, ramificato e lineare), utilizzato in polimeri, adesivi, sigillanti e rivestimenti, è stato ora riconosciuto come un interferente endocrino per l’ambiente, non solo per le sue proprietà intrinseche, ma anche quando contiene ≥ 0,1% p/p di 4-nonilfenolo, ramificato e lineare. Questa modifica ne rafforza la classificazione come sostanza estremamente preoccupante.
Cosa cambia per i produttori
L’inclusione nell’elenco SVHC comporta significativi impatti regolatori e obblighi per le aziende. I fornitori sono tenuti a comunicare chiaramente se i loro prodotti contengono SVHC in concentrazioni superiori allo 0,1%, fornendo informazioni precise ai consumatori sul loro utilizzo sicuro. Inoltre, importatori e produttori devono notificare la presenza di queste sostanze all’ECHA entro sei mesi dall’inclusione nell’elenco e aggiornare le schede di sicurezza con dati specifici.
Un ulteriore effetto è legato al regolamento EU Ecolabel, che vieta l’assegnazione del marchio di qualità ecologica a prodotti contenenti SVHC. Questi obblighi non solo aumentano la trasparenza lungo la filiera, ma incoraggiano le aziende a considerare alternative più sicure.
Essere inclusi nell’elenco SVHC implica poi anche il rischio di future restrizioni. Le sostanze potrebbero infatti essere soggette ad autorizzazioni, rendendo necessario ottenere un permesso specifico dalla Commissione Europea per il loro utilizzo. Questi cambiamenti spingono spesso le aziende a rivalutare l’uso di determinate sostanze nei loro processi produttivi.
Sostanze già note e pericolose
Tra le sostanze già presenti nell’elenco SVHC dell’ECHA, ve ne sono alcune che spiccano per la loro pericolosità, sia per la salute umana che per l’ambiente. Il Bisfenolo A (BPA), ad esempio, è un noto interferente endocrino largamente utilizzato nella produzione di plastiche e resine; la sua capacità di alterare il sistema ormonale rappresenta un rischio significativo. Il cadmio e i suoi composti, invece, sono estremamente tossici per il sistema riproduttivo e altamente dannosi per l’ambiente.
Leggi anche: L’Echa aggiunge Bisfenolo B, paraffine e sale sodico all’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti
Anche gli ftalati, come DEHP e DBP, noti per il loro utilizzo come plastificanti in materiali come il PVC, sono stati identificati come tossici per la riproduzione e potenzialmente nocivi per lo sviluppo umano. C’è poi anche il cromo esavalente, utilizzato in rivestimenti metallici e pigmenti, che è particolarmente pericoloso a causa della sua natura cancerogena e della sua tossicità per il sistema riproduttivo.
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Fonte: ECHA
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