Le news su Caltagirone, Davos, Rogoff, Siae, Trump e non solo
Che cosa si dice e che cosa non si dice su Caltagirone, Davos, Rogoff, Schlein, Siae, Trump e non solo. Pillole di rassegna stampa
Che cosa si dice e che cosa non si dice su Caltagirone, Davos, Rogoff, Schlein, Siae, Trump e non solo. Pillole di rassegna stampa
IL CAMPO LARGO E’ UN PANTANO
"I referendum rimasti in campo, quelli promossi dalla Cgil di Maurizio Landini sul lavoro (in particolare contro il cosiddetto Jobs Act del Pd di Matteo Renzi) e quello dei radicali sull’accorciamento dei tempi per ottenere la cittadinanza, a naso, sembrano un terreno ancora più…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
IL BUONGIORNO DI SECHI
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
TRUMP FA NERO IL GREEN
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sta portando al blocco immediato di oltre 300 miliardi di dollari destinati dall'amministrazione Usa a finanziare infrastrutture "green". (Financial Times)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
CONSIGLI E COMMENTI DI ROGOFF
«So che in Italia, e in Europa, Giorgia Meloni è vista come una figura controversa. Ma è decisamente il miglior leader politico che oggi abbia l’Europa. È concreta, pragmatica, capace. L’ho vista in azione al G30 di Roma e posso affermare senza problemi che è la più talentuosa…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
Cosa deve fare l'Europa con Trump?
"Primo, deve risolvere il suo problema energetico. Poi deve aumentare la sua competitività nel Big Tech. Ma come può farlo se ha tasse così alte? Gli imprenditori non vogliono vivere in Europa per quello. E quindi vanno negli Stati Uniti. L’Ue…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
CARTOLINA DALL’AMERICA
Tom Homan, lo “zar del confine" dell’amministrazione Trump, ha annunciato che già nella giornata di oggi inizieranno le azioni dell’Ice (l’agenzia federale responsabile del controllo delle frontiere e dell'immigrazione) per arrestare e deportare gli immigrati irregolari.…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
CARTOLINE DA DAVOS
"L'appuntamento del Forum Economico Mondiale di Davos ha offerto a von der Leyen una platea familiare, che frequenta da tempi immemorabili e a cui è affezionata. L'ospite, Klaus Schwab, l'ha ricoperta di elogi per come ha gestito le crisi scoppiate nel suo primo mandato".…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
Pragmatismo con Donald Trump, dialogo costruttivo con la Cina di Xi Jinping, accordi commerciali per proteggersi da potenziali dazi americani, primo viaggio del suo collegio in India all'inizio della primavera. Ursula von der Leyen ieri ha illustrato al pubblico del Forum…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
CARTOLINA DALLA GERMANIA
Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha però avvertito che la Germania importa già il 90% del suo gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti e dunque ha margini limitati per ulteriori acquisti. (Politico)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
NUMERI GENERALI SUL DEBITO SOVRANO ITALIANO
"Negli ultimi anni tutti i grandi gruppi finanziari italiani hanno ridotto la loro esposizione al debito sovrano di Roma. Generali nel 2020 possedeva circa 60 miliardi di titoli di stato italiani, contro i 37 miliardi attuali. Banca Intesa è scesa dai 31 miliardi del 2021 ai 22,5…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
IL SOLE SORPRENDE I DIPENDENTI STATALI
In Italia ci sono 5,7 impiegati pubblici ogni 100 abitanti, contro i 6,1 della Germania, i 7,3 della Spagna, gli 8,1 del Regno Unito e gli 8,3 della Francia. La stessa condizione si replica quando si guarda al rapporto fra dipendenti pubblici e lavoratori totali: in Italia è…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
FUFFA A 5G
Dalla mappatura appena conclusa da Infratel è emerso che nessuno operatore mobile ha dichiarato copertura in tecnologia 5G stand-alone entro il 2026. (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Continuano ad aprire palestre per la disoccupazione pic.twitter.com/hOninIm8Jx
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 21, 2025
(Ma non è che c'è poco lavoro o sono in troppi?)
"Siae, la settimana corta diventa «stagionale»: a dicembre e in estate solo 4 giorni al lavoro". (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 21, 2025
Mi accorgo colpevolmente solo ora che una delle sezioni portanti del sito del quotidiano La Stampa (gruppo Gedi) si chiama “La Zampa”. pic.twitter.com/exR5wx9KwW
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 22, 2025
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SUI DIPENDENTI STATALI:
La Pubblica amministrazione italiana sta provando a riprendere vigore dopo lunghi anni di dieta rigidissima. Ma come accade sempre, l’opera di ricostruzione è decisamente più complicata rispetto alla demolizione; e nonostante la ripresa delle assunzioni, avviata nel 2022 e accelerata negli ultimi due anni sotto la doppia spinta di Pnrr e nuove regole, l’Italia ha ancora la Pa con gli organici più leggeri fra i grandi Paesi europei. E il nuovo tetto al turn over, che pure dopo i correttivi parlamentari alla manovra ha escluso enti locali e forze di polizia, non può che far male.
I numeri emergono dal Report annuale di Fpa che sarà presentato oggi a Roma. La condizione di partenza è chiara: in Italia ci sono 5,7 impiegati pubblici ogni 100 abitanti, contro i 6,1 della Germania, i 7,3 della Spagna, gli 8,1 del Regno Unito e gli 8,3 della Francia. La stessa condizione si replica quando si guarda al rapporto fra dipendenti pubblici e lavoratori totali: in Italia è impiegato nella Pa il 14% degli occupati, nel Regno Unito la quota sale al 16,9% per arrivare al 17,2% in Spagna e al 19,2% in Francia.
Come emerge dai database della Commissione europea, del resto, nel 2001 il pubblico impiego italiano costava il 10,2% del Pil, in linea con il dato medio dell’Eurozona e dell’intera Unione europea; ora invece il suo peso si è ridotto al 9% del prodotto mentre l’area euro continua a spendere per i dipendenti pubblici il 9,9% del Pil e l’Unione si attesta al 10,2% come vent’anni prima. In soldoni, per raggiungere la media dell’Eurozona servirebbero circa 20 miliardi in più all’anno. La somma è già prevista per i contratti 2022/24 e 2025/27, bloccati però (con l’eccezione delle Funzioni centrali, attese alla firma lunedì prossimo) dal contrasto sindacale che vede Cgil e Uil sulle barricate del «no». Ieri si sono arenate anche le trattative sul contratto di Regioni ed enti locali. In gioco ci sono aumenti medi per poco meno di 142 euro al mese che però, rimarcano Cgil e Uil, al netto degli anticipi già erogati si riducono a 67 euro, cioè 38 netti. Le due sigle rivendicano di non «cedere al ricatto “bere o affogare”» mentre per la Cisl lo stop è «una scelta sbagliata che danneggia i lavoratori». L’Aran si è detta disponibile a proseguire con i tavoli tecnici anche se, avverte il suo presidente Antonio Naddeo, «in assenza di un’intesa generale» è impossibile fare passi avanti decisivi.
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