«La Gioconda non può stare lì». L’allarme della presidente del Louvre e l’ipotesi di trasferimento
In una nota alla ministra della Cultura francese, la presidente del museo elenca una lunga serie di problemi, tra cui quello della sala che ospita Monna Lisa L'articolo «La Gioconda non può stare lì». L’allarme della presidente del Louvre e l’ipotesi di trasferimento proviene da Open.
La Gioconda è fuori posto e deve essere trasferita. Ad affermarlo è la presidente del Louvre Laurence Des Cars che, citata dalla testata francese Le Parisien parla di «degrado e avarie» del museo parigino, alla luce di cui sono necessari interventi di ristrutturazione e una nuova disposizione delle opere. La direttrice del più grande museo al mondo si esprime in una nota diretta alla ministra della Cultura Rachida Dati che sarebbe dovuta rimanere confidenziale, ma è stata svelata in anteprima dal giornale francese. Al suo interno, Des Cars afferma che Monna Lisa «merita una collocazione diversa».
La Gioconda lontana dalle altre opere di Leonardo da Vinci
I problemi principali relativi alla Gioconda sono la sua lontananza dagli altri lavori di Leonardo da Vinci e l’assenza di cartelloni illustrativi. Di conseguenza, i visitatori sprovvisti di guide sono costretti ad osservare l’opera del genio italiano senza apprendere nulla della sua storia. Oltre a doverlo fare solo per una manciata di minuti mentre la calca dietro di loro spinge per arrivare al punto di osservazione protetto dagli addetti del museo, che impediscono di avvicinarsi oltre una certa distanza. La parete che ospita la Gioconda dal 1966 si trova al centro di una sala dove sono esposti altri quadri, anch’essi privi di spiegazioni e spesso ignorati dai visitatori.
Monna Lisa senza spiegazioni
Così recita la nota della presidente del museo alla ministra della Cultura francese: «Secondo l’opinione generale, la presentazione della Gioconda nella sala degli Stati deve essere messa in discussione. Elevata al rango di icona, Monna Lisa esercita una fascinazione che non ha mai cessato di esistere nel corso dei decenni. Come conseguenza di questo fervore popolare, il pubblico affluisce in massa nella sala degli Stati senza che vengano fornite le chiavi per comprendere l’opera e l’artista; una situazione che pone interrogativi sulla missione di servizio pubblico del museo».
Spostare la Gioconda non è facile
L’ipotesi è di ricongiungere la Gioconda con le altre opere di Leonardo, esposte nella Grande Galerie, così da contestualizzarle ed evitare che costituisca un mero richiamo per i turisti. Tuttavia, lo spostamento non è semplice, data l’età del quadro terminato tra il 1503 e il 1506 e la spaccatura del pannello di pioppo su cui è dipinta Monna Lisa. Per questo, l’altra ipotesi al vaglio del Louvre è di allestire diversamente la sala dove si trova ora. Già nell’estate del 2024, Des Cars aveva ipotizzato di dedicare una sala a parte all’opera.
I problemi del Louvre
Ma questi non sono gli unici interventi su cui pone l’accento la presidente del Louvre. Des Cars scrive di sale e ambienti obsoleti e non più impermeabili, logori dopo decenni in cui milioni di persone hanno calcato il parquet del museo. L’eccesso di umidità mette a repentaglio le opere che rischiano di essere danneggiate anche dagli sbalzi di temperatura. Questi ultimi sono un problema anche in uno degli ambienti più nuovi: la piramide aperta nel 1989 dopo essere stata commissionata dall’ex presidente francese François Mitterrand. Sotto di essa si sviluppa l’atrio centrale del museo che durante l’estate, infatti diventa molto caldo. Inoltre, evidenzia Des Cars, l’offerta dei servizi igienici e quella culinaria sono ben al di sotto degli standard internazionali in termini di quantità.
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