Intelligenza artificiale, Google sfida OpenAi attraverso Anthropic

Mentre OpenAi annuncia un progetto da 100 miliardi di dollari con SoftBank, Oracle e Microsoft, Google investe di nuovo nella startup rivale Anthropic. Le Big Tech cercano di posizionarsi bene in questo settore approfittando del via libera dell’amministrazione Trump. Tutti i dettagli

Google ha investito oltre 1 miliardo di dollari in Anthropic, startup statunitense di intelligenza artificiale generativa considerata una delle rivali principali di OpenAi: se quest’ultima è nota soprattutto per il chatbot ChaGpt, Anthropic viene associata innanzitutto al modello linguistico Claude.

Non si tratta del primo investimento di Google in Anthropic, visto che la società del gruppo Alphabet aveva già impegnato una somma di 2 miliardi di dollari per una quota del 10 per cento: adesso, stando alle fonti del Financial Times, ha intenzione di alzare la sua partecipazione.

QUANTO VALE ANTHROPIC

La valutazione di Anthropic si aggira sui 60 miliardi di dollari e nel 2024 ha riportato un fatturato di 1 miliardo, circa dieci volte superiore a quello dell’anno precedente: ciononostante, si pensa che non registrerà profitti ancora per diversi anni, visti gli alti costi di sviluppo dei modelli linguistici.

Google, peraltro, non è l’unica grande compagnia tecnologica interessata ai prodotti della startup: Amazon ci ha investito 8 miliardi di dollari e sta lavorando all’integrazione del modello linguistico Claude nella nuova generazione di assistenti vocali Alexa.

L’OBIETTIVO DI GOOGLE

Quanto a Google, l’investimento in Anthropic vorrebbe servire a recuperare lo svantaggio finora accumulato nella commercializzazione dei sistemi di intelligenza artificiale. La società, infatti – che possiede una propria famiglia di modelli linguistici, Gemini -, ha inventato la tecnologia alla base dello sviluppo di Claude e Gpt4, ma ha avuto delle difficoltà nel passaggio successivo.

LA COMPETIZIONE TRA LE BIG TECH PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Anthropic deve fare i conti con la concorrenza di altre startup di intelligenza artificiale generativa sostenute da ingenti finanziamenti, come la già citata OpenAi (sostenuta in particolare da Microsoft) oppure xAi di Elon Musk (all’ultimo giro di finanziamenti hanno partecipato BlackRock, Morgan Stanley e Nvidia, tra gli altri).

Ma la competizione è anche tra i colossi tecnologici – come Microsoft, Amazon e Google, appunto – che vogliono posizionarsi bene in questo settore ancora emergente. La ex-presidente della Federal Trade Commission, Lina Khan, stava esaminando l’impatto sulla concorrenza degli investimenti delle “Big Tech” nelle startup di intelligenza artificiale; Andrew Ferguson, il successore in carica da oggi, potrebbe però seguire una linea maggiormente improntata alla deregolamentazione e dunque più favorevole alle acquisizioni.

LA MOSSA DI OPENAI

Parallelamente all’investimento di Google in Anthropic, OpenAi e Microsoft hanno lanciato un progetto – chiamato Stargate – assieme a SoftBank e a Oracle sugli investimenti nelle infrastrutture per l’intelligenza artificiale: la cifra iniziale è di 100 miliardi di dollari, che potrebbe arrivare a 500 miliardi. Un centro dati è già in costruzione ad Abilene, in Texas.

“Sembra chiaro che la nuova amministrazione [di Donald Trump, ndr] incoraggerà la tecnologia e la crescita tecnologica”, ha dichiarato Demis Hassabis di Google DeepMind. Il nuovo presidente, in effetti, ha già rimosso alcuni vincoli allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e all’alimentazione energetica (senza prestare attenzione alle emissioni) delle infrastrutture. “Per l’amministrazione Trump, e forse anche per molti operatori dell’industria dell’intelligenza artificiale, le preoccupazioni per il clima e la sicurezza vengono dopo la paura di essere superati dalla Cina”, ha scritto Bloomberg.