Il primo giorno di Donald Trump alla Casa bianca: grazia i rivoltosi del 6 gennaio 2021 e cancella 78 provvedimenti di Biden (comprese l sanzioni ai coloni israeliani violenti in Cisgiordania)
Nel primo giorno del suo secondo mandato alla Casa bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi, revocando 78 norme approvate dal suo predecessore Joe Biden, graziando quasi 1.500 persone accusate di aver partecipato alla rivolta del 6 gennaio 2021, ritardando di 75 giorni il bando a TikTok, […]
Nel primo giorno del suo secondo mandato alla Casa bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi, revocando 78 norme approvate dal suo predecessore Joe Biden, graziando quasi 1.500 persone accusate di aver partecipato alla rivolta del 6 gennaio 2021, ritardando di 75 giorni il bando a TikTok, revocando le sanzioni imposte contro i coloni israeliani violenti in Cisgiordania, ordinando una stretta sull’immigrazione illegale, ritirando gli Usa dall’accordo sul clima Parigi e dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).
“Con queste azioni, daremo inizio alla ricostruzione completa dell’America e alla rivoluzione del buon senso”, aveva detto ieri Trump durante il suo discorso inaugurale dopo aver giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti. “L’età dell’oro dell’America inizia proprio ora”. I suoi primi provvedimenti ricalcano le promesse fatte in campagna elettorale, in primis la grazia per i suoi sostenitori che il 6 gennaio 2021 presero d’assalto il Campidoglio dopo la sconfitta del tycoon alle elezioni presidenziali del novembre precedente.
L’ordine esecutivo, secondo quanto annunciato dalla Casa bianca, assicurerà la “grazia totale” a “circa 1.500 persone”. In totale, almeno 1.580 sostenitori di Trump erano stati incriminati per i fatti del 6 gennaio 2021, di cui quasi 1.270 condannati. Tra i graziati figurano anche 14 leader ed esponenti delle organizzazioni di estrema destra Proud Boys e Oath Keepers.
Quindi, come promesso il giorno prima di tornare alla Casa bianca, Trump ha firmato un ordine esecutivo che ha rinviato il bando imposto al social network TikTok dal dipartimento di Giustizia ai sensi del Foreign Adversary Controlled Applications Act, firmato ad aprile dal suo predecessore Biden. Il colosso cinese ByteDance, accusato da Washington di collaborare con il governo di Pechino, avrà così altri 75 giorni per vendere la piattaforma a un altro soggetto.
Una serie di altri provvedimenti firmati da Trump poi hanno annullato 78 ordini esecutivi emanati da Biden, tra cui alcuni emanati dal suo predecessore negli scorsi giorni. Così, ad esempio, la Casa bianca ha revocato il divieto di discriminazione imposto alle agenzie federali in materia di orientamento sessuale e identità di genere e il permesso di prestare servizio nelle forze armate per le persone transgender. Con un altro ordine poi, Trump impone alle agenzie federali di riconoscere dipendenti e utenti solo in base al sesso biologico e non in base all’identità di genere.
Ma il tycoon ha anche cancellato le norme approvate da Biden nel 2023 per monitorare e regolamentare i rischi dell’intelligenza artificiale. Gran parte del primo giorno di Trump alla Casa bianca è stato dedicato a una stretta sull’immigrazione, un tema da tempo al centro della sua agenda politica.
Così il presidente, come promesso nel suo discorso inaugurale, ha proclamato lo stato di emergenza nazionale al confine meridionale degli Stati Uniti, consentendo lo schieramento delle forze armate alla frontiera. L’amministrazione ha anche bandito un’app che consentiva ai migranti di notificare alla US Customs & Border Protection l’intenzione di entrare negli Stati Uniti e di prenotare un appuntamento con le autorità di frontiera per la richiesta di asilo. Trump ha poi anche firmato un ordine che mira a ridefinire la cittadinanza per nascita, il processo attraverso cui a quasi ogni persona nata negli Usa viene automaticamente concessa la cittadinanza americana.
I nuovi ordini esecutivi però avranno effetti anche sulla politica estera degli Usa. Il magnate repubblicano ha infatti reinserito Cuba nella lista degli Stati “sponsor del terrorismo” e revocato le sanzioni imposte ai coloni israeliani che commettono violenze contro i palestinesi in Cisgiordania. Quindi ha designato come organizzazioni terroristiche due cartelli della droga messicani, aprendo la strada a un possibile intervento militare oltre frontiera.
Trump però ha anche ritirato gli Stati Uniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dagli accordi sul clima di Parigi, consentendo nuove trivellazioni in tutto il Paese. Inoltre, in Alaska, ha rinominato Monte McKinley la vetta più alta degli Usa, ribattezzata nel 2015 Denali da Obama, e designato Golfo d’America il Golfo del Messico.
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