F1 | Svolta in Formula 1: Laura Mueller è il primo ingegnere di pista donna

Laura Mueller è un nome che impareremo a conoscere nel corso del 2025: la Haas l’ha nominata ingegnere di pista, segnando una svolta nella Formula 1.

Haas ha nominato Laura Mueller ingegnere di pista, segnando una svolta nel mondo della Formula 1; è infatti la prima donna a ricoprire tale ruolo. Il team americano continua a ristrutturare la sua organizzazione interna, e questo incarico è un importante passo in avanti.

Anche il nuovo responsabile della strategia Haas sarà una donna: Carine Cridelich, proveniente da Racing Bulls, inizierà a lavorare a pieno titolo dal 1° marzo 2025.

Laura Mueller seguirà Esteban Ocon, ingaggiato lo scorso anno dalla squadra guidata da Ayao Komatsu. Ollie Bearman invece collaborerà con Ronan O’Hare, ex performance engineer promosso a ingegnere di pista.

Il team principal Haas ha spiegato i motivi dietro questa decisione: “Non ho scelto Laura perché è una donna. Semplicemente non ci interessa: nazionalità, genere, non contano. Ciò che importa è il lavoro, come ci si inserisce nel team, come si riesce a massimizzare le prestazioni. E credo che Ronan e Laura siano la scelta migliore.”

La Haas spinge verso una maggiore inclusività, e negli ultimi anni abbiamo visto sempre più donne avere incarichi dietro al muretto. Tra loro, impossibile non nominare Hannah Schmitz, ingegnere strategico alla Red Bull. Anche Ruth Buscombe e Bernie Collins, che in precedenza lavoravano rispettivamente in Sauber e Aston Martin.

Komatsu, che ha preso le redini della Haas all’inizio della stagione 2024, ha affermato di aver voluto cambiare un po’ la struttura interna del team, dopo averne individuato i punti deboli. In particolare, si è concentrato sulle figure relative alla gestione gara.

Il nuovo ingegnere capo di gara è Francesco Nenci, che ha lavorato di recente al programma Dakar Rally di Audi e ha esperienza in F1 con Sauber e Toyota. Mark Lowe, ex responsabile del team operativo di Haas, sarà il direttore sportivo.

“Ho avuto la sensazione che il team in pista fosse uno dei settori più deboli l’anno scorso”, ha spiegato Komatsu. “Verso la fine dell’anno avevamo la quinta macchina più veloce. In termini di esecuzione, avremmo dovuto finire P6 [nel campionato costruttori], e non ci siamo riusciti. Avevamo davvero bisogno di un passo avanti.”

Crediti immagine di copertina: AutoHebdo

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