Ecco com’è andato il primo volo di New Glenn, il razzo di Bezos
Per la prima volta Blue Origin di Jeff Bezos ha lanciato il suo razzo New Glenn, un primo passo verso l'orbita terrestre per sfidare SpaceX nel mercato dei lanci satellitari. Rientro per il booster, ma non è riuscito ad atterrare sulla piattaforma
Per la prima volta Blue Origin di Jeff Bezos ha lanciato il suo razzo New Glenn, un primo passo verso l’orbita terrestre per sfidare SpaceX nel mercato dei lanci satellitari. Rientro per il booster, ma non è riuscito ad atterrare sulla piattaforma
Jeff Bezos rincorre SpaceX di Elon Musk nella competizione nel mercato dei lanci satellitari con il lancio inaugurale di New Glenn: il razzo ha raggiunto l’orbita nel primo test in volo.
Blue Origin, la compagnia aerospaziale americana di Bezos, si preparava a effettuare lunedì 13 gennaio il suo primo volo orbitale dalla sua fondazione nel 2000, grazie al razzo New Glenn. Ma il lancio è stato annullato a causa di un problema di ghiaccio.
Il 16 gennaio New Glenn è decollato dalla base di Cape Canaveral in Florida alle 2.03 ora locale, con oltre un’ora di ritardo per due stop imprevisti al conto alla rovescia.Pochi minuti dopo il decollo, la parte inferiore del razzo si è separata con successo dallo stadio superiore che ha raggiunto regolarmente l’orbita.
Il primo stadio è rientrato, ma non è riuscito ad atterrare sulla piattaforma Jacklyn, chiamata come la madre di Bezos, nell’oceano Atlantico.
Raggiungere l’orbita era l’obiettivo principale di questo primo test in volo. Il razzo è destinato a portare in orbita carichi commerciali e rientrare a Terra per essere riutilizzato.
Sebbene Blue Origin abbia trasportato già turisti paganti ai confini dello spazio e ritorno, non è stata in grado di inviare merci in orbita, sottolinea Bloomberg. Almeno fino ad oggi.
Tutti i dettagli.
COM’È ANDATO IL PRIMO VOLO DI NEW GLENN
“New Glenn ha raggiunto in sicurezza la sua orbita prevista durante la missione NG-1 di oggi, realizzando il nostro obiettivo primario” ha dichiarato su X l’azienda fondata da Jeff Bezos.
Il secondo stadio è nella sua orbita finale dopo due accensioni riuscite dei motori BE-3U. New Glenn ha trasportato in orbita il Blue Ring Pathfinder, che testerà la tecnologia creata per il Blue Ring dell’azienda, un veicolo di trasferimento per la consegna di satelliti alle orbite pianificate che può trasportare fino a 3 tonnellate di carico utile.
“Il Blue Ring Pathfinder sta ricevendo dati e funziona bene” ha reso noto l’azienda, precisando che “Abbiamo perso il booster durante la discesa”.
Il tentativo di riportare il booster su una piattaforma oceanica per dimostrare la riutilizzabilità del razzo è dunque fallito.
LA POSIZIONE DI BLUE ORIGIN
“Sapevamo che far atterrare il primo stadio al primo tentativo era ambizioso. Impareremo, perfezioneremo e applicheremo questa conoscenza al nostro prossimo lancio in primavera. Siamo entusiasti del risultato di oggi” commenta Blue Origin in un post su X.
In un’intervista con Reuters all’inizio di questo mese, lo stesso Bezos aveva anticipato che “la cosa che ci rende più nervosi è l’atterraggio del booster”, aggiungendo che “in un primo volo potresti avere un’anomalia in qualsiasi fase della missione, quindi potrebbe succedere di tutto”.
LE RICADUTE PER LA SOCIETÀ
Nonostante il mancato atterraggio del booster, la missione ha finalmente messo Blue Origin in una cerchia d’élite di imprese statunitensi in grado di mettere in orbita satelliti e ha messo l’azienda sulla strada per sfidare finalmente il predominio di SpaceX, evidenzia Bloomberg,
Blue Origin punta a lanciare da sei a otto voli New Glenn nel 2025, con la prima missione pronta a partire già nella primavera degli Stati Uniti, ha riferito il ceo Dave Limp a Bloomberg all’inizio di questa settimana. Ha rifiutato di entrare nei dettagli su quanto costa un contratto di lancio New Glenn, ma ha detto che il prezzo è “competitivo”. Il primo stadio, fa sapere l’azienda, può essere recuperato per nuove missioni 25 volte.
New Glenn è fondamentale per Blue Origin, che ha accordi per il lancio di satelliti con aziende come Amazon (per trasportare in orbita i satelliti della costellazione a banda larga, Project Kuiper, che competerà con Starlink di SpaceX) e AST SpaceMobile e prevede di lanciare una stazione spaziale chiamata Orbital Reef. Senza dimenticare che sempre New Glenn trasporterà il lander lunare Blue Moon di Blue Origin. Così come SpaceX di Musk, anche l’azienda di Bezos partecipa al programma Artemis della Nasa, che mira a riportare gli esseri umani sulla luna.
IL MESSAGGIO DEL RIVALE MUSK
In un post su X Elon Musk si è congratulato con Bezos per aver “raggiunto l’orbita al primo tentativo”.
Anche SpaceX prevede di lanciare il suo megarazzo Starship questa settimana dopo aver subito i suoi ritardi. Aveva pianificato il suo settimo test di Starship per venerdì scorso prima di ritardare il lancio a non prima di mercoledì, al momento è fissato per il 16 gennaio con l’apertura della finestra di lancio alle 4:00 pm ora locale.
Congratulations on reaching orbit on the first attempt! @JeffBezos https://t.co/EJl6L8aevV
— Elon Musk (@elonmusk) January 16, 2025
LA SFIDA PER LA LEADERSHIP DEL MERCATO DEI LANCI SPAZIALI
Come sottolinea il Financial Times, molti del settore si aspettano che Starship riduca sostanzialmente i costi di lancio quando diventerà commercialmente operativo. Per Bloomberg, SpaceX sta lavorando per sconvolgere di nuovo il mercato dei lanci con il suo gigantesco razzo riutilizzabile Starship.
La sfida al dominio del mercato dei lanci spaziali si fa ancora più agguerrita.
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