Disastri climatici e disuguaglianze sociali: cosa succede quando il fuoco si spegne?

Facciamo qualche passo indietro. Ogni catastrofe ambientale rappresenta una tragedia a cui dobbiamo guardare attentamente per prepararci alla successiva, per contenere i danni durante il prossimo incendio o alluvione, affinché sempre meno persone e animali si trovino in pericolo di vita. E purtroppo in questo caso ci tocca ammettere che, probabilmente, abbiamo perso un’occasione importante. […] The post Disastri climatici e disuguaglianze sociali: cosa succede quando il fuoco si spegne? appeared first on The Wom.

Jan 23, 2025 - 05:24
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Disastri climatici e disuguaglianze sociali: cosa succede quando il fuoco si spegne?
Se succede a Los Angeles può succedere ovunque. Quante volte abbiamo pronunciato o anche solo pensato queste parole guardando con sconforto la collina di Hollywood in fiamme? Ci siamo improvvisamente rese e resi conto che nessuna persona è al sicuro di fronte agli eventi climatici estremi, nemmeno quelle ricche e famose. Ma possiamo davvero ammettere con certezza che di fronte alla devastazione ambientale siamo tutti uguali? Tutti tutti? È vero, se succede a Los Angeles può succedere ovunque. Il punto è che sta già succedendo ovunque

Facciamo qualche passo indietro. Ogni catastrofe ambientale rappresenta una tragedia a cui dobbiamo guardare attentamente per prepararci alla successiva, per contenere i danni durante il prossimo incendio o alluvione, affinché sempre meno persone e animali si trovino in pericolo di vita. E purtroppo in questo caso ci tocca ammettere che, probabilmente, abbiamo perso un’occasione importante. Quello che è successo in California avrebbe dovuto accendere riflessioni collettive riguardo la gestione delle risorse idriche (insufficienti, come hanno raccontato gli stessi vigili del fuoco intervenuti sul posto) o l’esagerata e incontrollata urbanizzazione. Avremmo potuto finalmente mettere in discussione lo stile di vita insostenibile promosso e performato delle stesse persone che abitavano i quartieri che stanno bruciando, interrogandoci sul motivo per cui organizzare una festa di compleanno in jet privato inneschi lo stesso circolo vizioso di cui fanno parte i devastanti incendi degli ultimi giorni.

Insomma, avremmo potuto parlare di capitalismo e di crisi di sistema, invece abbiamo parlato della villa di Ben Affleck

Allora ripartiamo da qui, parliamo di loro, dei vip che hanno dovuto lasciarsi alle spalle armadi pieni di vestiti e piscine con idromassaggio per evacuare da Pacific Palisades, proprio come avrebbe fatto una persona qualunque.

Perché di fronte a un incendio di quelle proporzioni siamo tutti uguali, no? Ma quando il fuoco si spegnerà, saremo ancora tutti uguali?

La domanda a cui vorrei cercare di rispondere è la seguente: i disastri ambientali risolvono le disparità sociali o, al contrario, le inaspriscono?

LEGGI ANCHE: Gli incendi di Los Angeles dimostrano che nessuno è al riparo dai disastri climatici

La connessione tra disastri climatici e disuguaglianze

Un primo importante spunto possiamo trovarlo in uno studio curato dalla ricercatrice Maike Hamann, pubblicato sulla Annual Review of Environment and Resources. La ricerca conferma che gli eventi climatici estremi impattano negativamente sulle preesistenti disuguaglianze sociali e che, a prescindere da quale sia l’evento in questione, le persone destinate a risentirne maggiormente sono quelle fragili, povere, marginalizzate e discriminate. Insomma, secondo questo studio, in una situazione di crisi, non c’è modo che lo status quo venga sovvertito. Al contrario, le crepe che separano i diversi strati sociali si fanno più ampie e profonde. Negli ultimi anni il tema è stato approfondito ulteriormente aggiungendo alla complessa equazione variabili come età, genere, etnia e condizione sociale, ed è ormai noto che caratteristiche individuali come queste hanno il potere di compromettere non solo la qualità di vita, ma di determinarne le sorti. Ad esempio sappiamo, attraverso i rapporti dell’Unicef, che tra le persone attualmente più vulnerabili di fronte al collasso climatico ci sono bambini e bambine poiché, in questo scenario, si sta invertendo la tendenza al progresso socio-economico in tantisisme latitudini.

In altre parole non è più vero che le generazioni più giovani godono di una qualità di vita migliore rispetto alle precedenti. Al contrario, la natura ci sta presentando un conto salatissimo a fronte dei soprusi commessi nei suoi confronti, e questo conto lo pagheranno le persone giovani e giovanissime nel loro prossimo futuro

A sostegno della stessa tesi ci sono i report della International Labour Organization, che confermano come, in situazioni di crisi, aumenti vertiginosamente il tasso di disoccupazione. E chi è che in media perde il lavoro in maggiori quantità e in minor tempo? Persone con contratti precari, assunzioni giovani, minoranze etniche, donne povere, madri single. Lo abbiamo visto con lo sblocco dei licenziamenti durante l’emergenza Covid e lo vediamo durante e dopo ogni catastrofe naturale. Insomma, classe sociale, genere e etnia tutto sono meno che caratteristiche neutre.

Cosa succederà dopo gli incendi di Los Angeles: una previsione

Prevedibilmente chi gode del privilegio sociale ed economico di potersi ricostruire una casa, lo farà. Magari prendendosi una piccola vendetta personale e ricostruendola più bella, grande e lussuosa di prima. Chi, invece, aveva messo a fatica insieme i pezzi per costruirsi una carriera e un’abitazione tra le colline californiane, utilizzando buona parte delle risorse a sua dispisizione, dovrà radicalmente cambiare vita, sperando di non aver perso definitivamente tutto.

Non tutte le persone, come abbiamo visto, escono illese (fisicamente e non) da un disastro di quella portata, e spesso le finanze residue non bastano per ricostruire tutto dalle macerie

Inoltre credo sia importante ricordare che Los Angeles è abitata anche da più di 75mila di persone senza fissa dimora (dato in annuale aumento secondo Ansa). Cosa lascia a loro il fuoco? Ancora meno di nulla, se è possibile calcolare in negativo. Nessuna possibilità di riscatto su una vita che già prima della siccità le aveva condotte al margine, a differenza di Paris Hilton e Anthony Hopkins che con ogni probabilità stanno e staranno benissimo

Insomma no, non siamo tutte e tutti uguali, non lo siamo in condizioni di apparente tranquillità e lo siamo ancora meno in situazioni emergenziali e di crisi e forse è il caso di iniziare a lavorare costantemente per riconoscere e appianare le differenze che alimentano le disuguaglianze sociali invece di sperare che il prossimo incendio le spazzi miracolosamente via. 

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