Breton passa in Bank of America

La Commissione europea ha dato l’ok. L’ex commissario al mercato interno, Thierry Breton, potrà assumere un incarico di consulente in Bank of America. “L'attività post-mandato prevista dall'ex commissario Breton come membro del Consiglio consultivo globale di Bank of America è compatibile con l'articolo 245 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea”, ha dichiarato l’esecutivo di Bruxelles. Ricordiamo che Breton ha lasciato l’incarico di commissario lo scorso 16 settembre. E che, secondo Politico, avrebbe chiesto il via libera per entrare in Bank of America già il mese successivo.Spunta però un possibile problema. Sì, perché – secondo il codice di condotta della stessa Commissione europea – è necessario che gli ex commissari debbano attendere almeno due anni prima di poter svolgere un ruolo di lobbying. Non a caso, il diretto interessato ha negato che andrà ricoprire un incarico del genere. “Nella sua notifica, il signor Breton ha sottolineato la sua determinazione ad astenersi da qualsiasi attività di lobbying di qualsiasi tipo, in particolare, ma non solo, su questioni di cui era stato responsabile nell'ambito del suo portafoglio, ad astenersi dal divulgare qualsiasi informazione del tipo coperto dall'obbligo del segreto professionale e a rispettare il dovere di integrità e discrezione”, ha reso noto la Commissione europea, per poi aggiungere: “Il signor Breton ha anche sottolineato che, durante il suo mandato come membro della Commissione, non aveva avuto alcun contatto con la Bank of America”. Il punto è che non tutti sono convinti che Breton si asterrà realmente dallo svolgere attività di lobbying. “Come può non trattarsi di un'attività di lobbying?”, si è chiesto polemicamente l’europarlamentare dei Verdi, Daniel Freund. Del resto, l’ex commissario ha, sì, sottolineato che il suo sarà un incarico di consulente per un totale di tre meeting all’anno. Ma resta comunque il fatto che era in Commissione europea fino a pochi mesi fa e che era a capo di un “dicastero” piuttosto delicato. Questo passaggio fulmineo in Bank of America, quindi, qualche perplessità oggettivamente la desta. Il commissario al mercato interno si occupa infatti anche di servizi finanziari. E comunque, al di là di tutto, emerge una questione di immagine e di opportunità. Le istituzioni europee, inutile girarci attorno, non godono di grande popolarità. E difficilmente la fiducia nei loro confronti uscirà rafforzata grazie a queste porte girevoli. Infine, non possiamo non notare un cortocircuito politico. Breton è notoriamente un arcinemico di Elon Musk. Lo scontro tra i due esplose soprattutto ad agosto, quando l’allora commissario mandò una lettera minacciosa al Ceo di Tesla, mentre quest’ultimo si accingeva a intervistare Donald Trump su X. Ebbene, secondo Reuters, Bank of America fu tra gli istituti bancari che, nel 2022, contribuirono a finanziare l’acquisizione di Twitter da parte di Musk. Quando si dice l’ironia della sorte.

Jan 17, 2025 - 17:39
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Breton passa in Bank of America


La Commissione europea ha dato l’ok. L’ex commissario al mercato interno, Thierry Breton, potrà assumere un incarico di consulente in Bank of America. “L'attività post-mandato prevista dall'ex commissario Breton come membro del Consiglio consultivo globale di Bank of America è compatibile con l'articolo 245 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea”, ha dichiarato l’esecutivo di Bruxelles. Ricordiamo che Breton ha lasciato l’incarico di commissario lo scorso 16 settembre. E che, secondo Politico, avrebbe chiesto il via libera per entrare in Bank of America già il mese successivo.

Spunta però un possibile problema. Sì, perché – secondo il codice di condotta della stessa Commissione europea – è necessario che gli ex commissari debbano attendere almeno due anni prima di poter svolgere un ruolo di lobbying. Non a caso, il diretto interessato ha negato che andrà ricoprire un incarico del genere. “Nella sua notifica, il signor Breton ha sottolineato la sua determinazione ad astenersi da qualsiasi attività di lobbying di qualsiasi tipo, in particolare, ma non solo, su questioni di cui era stato responsabile nell'ambito del suo portafoglio, ad astenersi dal divulgare qualsiasi informazione del tipo coperto dall'obbligo del segreto professionale e a rispettare il dovere di integrità e discrezione”, ha reso noto la Commissione europea, per poi aggiungere: “Il signor Breton ha anche sottolineato che, durante il suo mandato come membro della Commissione, non aveva avuto alcun contatto con la Bank of America”.

Il punto è che non tutti sono convinti che Breton si asterrà realmente dallo svolgere attività di lobbying. “Come può non trattarsi di un'attività di lobbying?”, si è chiesto polemicamente l’europarlamentare dei Verdi, Daniel Freund. Del resto, l’ex commissario ha, sì, sottolineato che il suo sarà un incarico di consulente per un totale di tre meeting all’anno. Ma resta comunque il fatto che era in Commissione europea fino a pochi mesi fa e che era a capo di un “dicastero” piuttosto delicato. Questo passaggio fulmineo in Bank of America, quindi, qualche perplessità oggettivamente la desta. Il commissario al mercato interno si occupa infatti anche di servizi finanziari. E comunque, al di là di tutto, emerge una questione di immagine e di opportunità. Le istituzioni europee, inutile girarci attorno, non godono di grande popolarità. E difficilmente la fiducia nei loro confronti uscirà rafforzata grazie a queste porte girevoli.

Infine, non possiamo non notare un cortocircuito politico. Breton è notoriamente un arcinemico di Elon Musk. Lo scontro tra i due esplose soprattutto ad agosto, quando l’allora commissario mandò una lettera minacciosa al Ceo di Tesla, mentre quest’ultimo si accingeva a intervistare Donald Trump su X. Ebbene, secondo Reuters, Bank of America fu tra gli istituti bancari che, nel 2022, contribuirono a finanziare l’acquisizione di Twitter da parte di Musk. Quando si dice l’ironia della sorte.

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