America chiama mondo: cosa si aspettano dalla presidenza Trump gli innovatori italiani che vivono e lavorano negli USA?

Nella settimana che segna l'avvio del secondo mandato del tycoon su StartupItalia una puntata speciale degli “Italiani dell’altro mondo” con i commenti della nostra community che si trova negli States. Per capire cosa ci si aspettano sul fronte tech e innovazione dalla nuova presidenza Trump

Jan 24, 2025 - 03:05
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America chiama mondo: cosa si aspettano dalla presidenza Trump gli innovatori italiani che vivono e lavorano negli USA?

Il 20 gennaio Donald Trump ha giurato, divenendo il nuovo presidente degli Stati Uniti, ci attendono quattro anni senz’altro ricchi di notizie, specie sul fronte innovazione. In questo articolo abbiamo voluto raccogliere i commenti di alcuni profili intervistati sul magazine nel corso degli anni, per conoscerne il punto di vista degli Italiani dell’altro mondo. Cosa si aspettano dal repubblicano ritornato alla Casa Bianca le persone impegnate nel mondo tech e startup che vivono negli Stati Uniti?

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Co-Founder di NovaCity & MoonshotONE ed Ex-Google Co-Founder

Edoardo Mainella – (Co-Founder di NovaCity & MoonshotONE ed Ex-Google Co-Founder)

Gli Stati Uniti sono sempre stati un leader globale nell’innovazione e mantenere questo vantaggio richiederà alcuni elementi chiave da parte dell’amministrazione Trump:

  1. Investimenti in ricerca e sviluppo: è fondamentale continuare a finanziare la ricerca e lo sviluppo sia nel settore pubblico che in quello privato. Ciò include il sostegno alle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la biotecnologia e l’energia pulita. Tema controverso quest’ultimo sul quale sarà fondamentale che Trump maturi e riconosca la gravità e la minaccia posta dal global warming a livello globale e per la sopravvivenza dell’ecosistema naturale che della nostra specie.
  2. Istruzione e sviluppo della forza lavoro: il rafforzamento dell’istruzione STEM e la fornitura di formazione continua alla forza lavoro garantiranno che gli Stati Uniti rimangano competitivi. Ciò include iniziative per rendere l’istruzione più accessibile e incoraggiare l’inclusione ed il rispetto delle diverse opinioni nei settori tecnologici con particolare riferimento all’intelligenza artificiale.
  3. Collaborazione ed ecosistemi: costruire robusti ecosistemi di innovazione che promuovano la collaborazione tra startup, aziende, mondo accademico e agenzie governative può accelerare la risoluzione dei problemi e la condivisione delle risorse.
  4. Politica e regolamentazione: è essenziale creare un ambiente normativo favorevole che protegga la proprietà intellettuale incoraggiando al tempo stesso l’innovazione. Ciò include l’eliminazione delle barriere all’ingresso per le nuove imprese sia dal lato di una semplificazione della regolamentazione che dal lato tassazione.
  5. Infrastrutture e connettività: investire in infrastrutture, tra cui Internet ad alta velocità e impianti di produzione avanzati, sosterrà la crescita di hub tecnologici e distretti di innovazione nei diversi Stati ed in tutto il Paese.

Concentrandosi su queste aree, gli Stati Uniti possono continuare a guidare l’innovazione e creare un fiorente ecosistema.

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Serena Perfetto, manager nell’industria del tech e Presidente della Business Association Italy America

Serena Perfetto – Presidente della Business Association Italy America

Le decisioni politiche dei prossimi quattro anni negli USA avranno un impatto significativo su come i problemi a livello globale (conflitti, crisi umanitarie, cambiamento climatico) verranno affrontati e sui risultati che si otterranno a lungo termine, anche alla luce del veloce avanzamento tecnologico a cui stiamo assistendo. 

Nel contesto americano, sul fronte regolamentare, ci si aspetta passi indietro importanti rispetto al passato: da un lato, l’intelligenza artificiale e il mondo della criptovaluta beneficeranno di un sistema meno regolamentato; dall’altro, le aziende impegnate sul fronte sostenibilità vedranno probabilmente un calo sia di investimenti privati che di finanziamenti pubblici a chi produce veicoli elettrici e un possibile stallo di tutta l’industria. 

In uno scenario così complesso, la filosofia di Trump non è cambiata rispetto al 2016 – “Trump does what is good for Trump”. Ovvero, in assenza di una strategia chiara e data l’imprevedibilità delle decisioni del Presidente, difficile dire cosa succederà nel dettaglio. 

Una delle cose che potrebbe favorire l’ecosistema è lavorare su programmi che possano delineare un futuro digitale sostenibile, dove aumentano le possibilità di innovazione senza mettere da parte i diritti fondamentali. Tra i tanti esempi, è necessario trovare un equilibrio per cui le aziende possano usufruire della raccolta dei dati degli utenti, fondamentale per chi vuole migliorarsi e innovare, con l’imperativo di proteggere la privacy individuale; o come anche la necessità di portare avanti la ricerca sull’AI con sistemi in grado di amplificare e aumentare, anziché sostituire, le capacità umane.

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Pierangelo Raiola, Ceo e founder di Nora

Pierangelo Raiola – Ceo e founder di Nora

Nei prossimi anni, mi aspetto che l’innovazione negli Stati Uniti sia trainata da investimenti significativi in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la robotica e le soluzioni sostenibili. Sono convinto che entro il 2028, almeno il 15% delle decisioni quotidiane nelle organizzazioni sarà preso autonomamente da sistemi di intelligenza artificiale agentica.

Per potenziare ulteriormente l’ecosistema dell’innovazione, sarebbe fondamentale la semplificazione delle normative e l’adozione di standard chiari per tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, potrebbero facilitare lo sviluppo e l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche.

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Marco Quarta, Co-Founder & Chief Scientific Officer di Rubedo Life Sciences

Marco Quarta – Co-Founder & Chief Scientific Officer di Rubedo Life Sciences

Con la nuova amministrazione, mi auguro che ci sia un maggior focus sulla tematica di longevità, in particolare l’aumento di malattie croniche legate all’invecchiamento che affliggono un numero sempre maggiore e crescente della popolazione più anziana. Malattie come quelle neurodegenerative, cardiovascolari, metaboliche, ancora intrattabili, sono un peso crescente socio-economico che, se non si interviene per tempo, divieterà una crisi insostenibile.

Mi auspico che la nuova amministrazione dia una accelerazione sia economica che legislativa al settore emergente di medicina e biotecnologia di longevità. Terapie come quelle che stiamo sviluppando a Rubedo Life Sciences sono una soluzione al problema e spero che il settore trovi terreno fertile per anticipare gli sviluppi di nuovi farmaci innovativi basati sulla biologia dell’invecchiamento per portare al pubblico i frutti di queste terapie con la giusta tempistica. 

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Erica Chemolli, founder di Kombucha Queen

Erica Chemolli – founder di Kombucha Queen

Quando si parla di futuro negli Stati Uniti, due temi mi stanno particolarmente a cuore: l’alimentazione e la fertilità, due aspetti che ritengo strettamente correlati e fondamentali per l’evoluzione di un ecosistema sostenibile e innovativo. Mi affascina molto lo slogan di Robert Kennedy Jr., “Let’s Make America Healthy Again”. L’idea di riportare l’America verso un modello alimentare più sano e genuino è una vera e propria rivoluzione culturale. Come professionista del settore alimentare e fondatrice del brand Kombucha Queen, sono consapevole di quanto sia importante una trasformazione in questo ambito.

Negli Stati Uniti, molti ingredienti che in Europa sono vietati sono ancora permessi, e questo rappresenta un grande limite per la salute pubblica. Basta guardare prodotti di brand internazionali: in Italia la lista degli ingredienti è spesso breve e “pulita”, mentre negli USA la stessa etichetta è ricca di conservanti e sostanze chimiche regolamentate dalla FDA.

Il mio sogno? Ispirata  dalla visione di Kennedy mi immagino una vera “food revolution” che parta da simboli iconici come McDonald’s, sostituendo gli oli nocivi utilizzati per le patatine con il beef tallow (sego di manzo) e optando per hamburger di carne grass-fed (nutriti ad erba). Sarebbe un passo verso un’alimentazione più naturale e autentica, che potrebbe trasformare le abitudini alimentari degli americani e ispirare una nuova generazione. Infatti la nuova amministrazione vuole eliminare cibi ultra processati dalle mense scolastiche, riducendo additivi, coloranti promuovendo opzioni più sane e nutrienti.  

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