Meteo: la strada del GELO siberiano, in due settimane si decide il destino dell’Inverno
Il più crudo meteo invernale potrebbe riservare sorprese gelide nel breve termine, con un possibile afflusso di aria fredda dalla Siberia entro 15 giorni. Questo scenario, che molti associano agli eventi storici di gelo intenso, potrebbe influenzare in modo significativo le condizioni climatiche in Italia e in altre zone d’Europa, con conseguenze che spaziano dalle […] Meteo: la strada del GELO siberiano, in due settimane si decide il destino dell’Inverno
Il più crudo meteo invernale potrebbe riservare sorprese gelide nel breve termine, con un possibile afflusso di aria fredda dalla Siberia entro 15 giorni. Questo scenario, che molti associano agli eventi storici di gelo intenso, potrebbe influenzare in modo significativo le condizioni climatiche in Italia e in altre zone d’Europa, con conseguenze che spaziano dalle nevicate alle temperature sotto lo zero.
Correnti siberiane e la loro influenza sul clima europeo
Le correnti gelide provenienti dalla Siberia, spesso accompagnate da un vento secco e pungente, sono il risultato di un complesso sistema atmosferico che coinvolge diverse variabili meteorologiche. In passato, fenomeni simili hanno generato ondate di freddo estremo, come accaduto nel febbraio del 2018, quando il Burian, noto anche come “La Bestia dell’Est”, colpì l’Europa portando un’ondata di gelo che perdurò fino ai primi giorni di marzo. L’impatto sulla Val Padana fu significativo, con un cuscinetto freddo che si mantenne stabile nonostante l’arrivo di perturbazioni provenienti da sud.
Questo gennaio, caratterizzato da un andamento termico relativamente stabile, potrebbe presto mutare scenario. Le previsioni indicano che, nelle prossime settimane, masse d’aria molto fredde provenienti dalla Siberia potrebbero scendere verso il bacino del Mediterraneo, spingendo l’inverno verso una fase di gelo più marcata.
Madden-Julian Oscillation e QBO: fattori chiave per il freddo
Due fenomeni atmosferici globali, la Madden-Julian Oscillation (MJO) e la Quasi-Biennial Oscillation (QBO), giocano un ruolo cruciale nell’evoluzione delle configurazioni meteo invernali.
La Madden-Julian Oscillation, che rappresenta una perturbazione convettiva in movimento lungo la fascia tropicale, influenza direttamente la circolazione atmosferica globale. Quando questa oscillazione si intensifica in determinate fasi, come nell’attuale periodo, si possono verificare variazioni climatiche su scala planetaria, incluse ondate di freddo intenso nelle medie latitudini. La sua interazione con la circolazione generale può favorire il raffreddamento delle regioni artiche e la discesa di aria fredda verso l’Europa.
Parallelamente, la QBO, un’oscillazione dei venti stratosferici che alterna fasi orientali e occidentali, sta entrando in una fase orientale. Questo cambiamento influenza la stabilità del vortice polare, rendendolo più suscettibile alle intrusioni di onde atmosferiche che possono destabilizzarlo. Un vortice polare debole permette alle masse d’aria gelida di scendere verso le latitudini più basse, incrementando il rischio di episodi di gelo estremo.
Il ruolo del vortice polare stratosferico e lo Stratwarming
Un ulteriore elemento di rilievo nell’attuale configurazione meteorologica è lo stato del vortice polare stratosferico. Questo sistema di venti circolari, che si forma attorno al Polo Nord, regola la distribuzione delle masse d’aria fredda nelle regioni settentrionali. Un vortice debole o destabilizzato può dare origine a fenomeni come lo Stratwarming, un riscaldamento improvviso della stratosfera che altera le correnti zonali e permette al freddo artico di penetrare fino al cuore dell’Europa.
Negli ultimi giorni, l’attività del vortice polare è stata oggetto di intensi studi, con modelli numerici che evidenziano la possibilità di una sua destabilizzazione imminente. Questo potrebbe aprire la strada a un’ondata di gelo proveniente dalla Siberia, con temperature ben al di sotto della media stagionale in diverse regioni italiane.
Italia e Europa: quali scenari per le prossime settimane?
In Italia, le regioni settentrionali, come la Val Padana, sono particolarmente esposte a un potenziale calo termico significativo. Qui, la presenza di un cuscinetto freddo potrebbe amplificare gli effetti delle correnti gelide, portando nevicate a bassa quota e temperature sotto zero per diversi giorni consecutivi.
Le regioni centrali e meridionali, invece, potrebbero sperimentare una combinazione di freddo intenso e precipitazioni improvvise, con temporali innescati dall’interazione tra aria polare e masse d’aria più calde provenienti dal Mediterraneo. Questo tipo di configurazione atmosferica non è raro durante gli episodi di Burian, quando il freddo siberiano si spinge fino alle coste.
In altre aree dell’Europa, specialmente nel Nord Europa e nei Balcani, si prevede un aumento delle nevicate e un rafforzamento dei venti gelidi. Queste condizioni potrebbero estendersi anche alla Spagna e al Sud della Francia, con un clima particolarmente rigido e fenomeni atmosferici insoliti per queste regioni.
Conseguenze globali e impatti meteorologici
L’interazione tra la Madden-Julian Oscillation, la QBO e il vortice polare non si limita all’Europa. Questi fenomeni influenzano la circolazione atmosferica su scala globale, determinando cambiamenti climatici estremi in altre regioni del pianeta. Ad esempio, l’attuale configurazione potrebbe favorire ondate di siccità in alcune aree dell’Africa o dell’Asia, mentre in altre, come lungo le coste del Sud America, si potrebbero verificare piogge torrenziali.
Le anomalie climatiche osservate negli ultimi anni, con un aumento degli eventi meteo estremi, spingono la comunità scientifica a monitorare con attenzione l’evoluzione di questi fenomeni. Comprendere l’interazione tra la MJO, la QBO e il vortice polare è essenziale per migliorare la precisione delle previsioni meteo stagionali e prevenire i rischi legati a condizioni atmosferiche avverse.
Meteo: la strada del GELO siberiano, in due settimane si decide il destino dell’Inverno
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