I pacchi non ritirati di Amazon? Si comprano “al buio”: che cosa sono le “blind sale” e perché sui social spopola il fenomeno delle “mystery box”

Se un pacco viene smarrito e mai reclamato, viene venduto "a peso" da una startup. E il reselling pare che funzioni: altri 'colossi' del settore sembrano pronti ad emulare il fenomeno L'articolo I pacchi non ritirati di Amazon? Si comprano “al buio”: che cosa sono le “blind sale” e perché sui social spopola il fenomeno delle “mystery box” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Jan 17, 2025 - 16:11
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I pacchi non ritirati di Amazon? Si comprano “al buio”: che cosa sono le “blind sale” e perché sui social spopola il fenomeno delle “mystery box”

Pacchi su pacchi. E poi ancora, altri pacchi. E nella mole di pacchi che ogni giorno vengono spediti in tutto il mondo, c’è tutta un’altra serie di pacchi che, invece, non hanno un proprietario. Che fare, quindi, di quelli smarriti e mai reclamati? Semplice. Rivenderli al buio. Sarebbe questa la brillante idea di una startup, King Colis, che da tempo organizza in tutta Europa le cosidette “blind sale”, ovvero la vendita alla cieca di tutti i pacchi che, per un motivo o per un altro, sono stati smariti e chi, invece, ha effettuato l’ordine non ne ha mai reclamato la scomparsa o la mancata consegna. La prossima in ordine temporale? È in corso proprio in questi giorni quella del centro commerciale Romaest, che dal 14 gennaio fino al 19 gennaio sarà aperta a chiunque voglia iscriversi.

Così, dunque, i possibili acquirenti si mettono in fila, aspettano il proprio turno, e iniziano a tastare, annusare o semplicemente curiosare tra la vasta scelta di pacchi, completamente chiusi e il cui contenuto, quindi, è sconosciuto. Se si fiuta l’affare, allora si punta: il prezzo varia da 1,99 euro a etto per i pacchi generici, 2,79 per quelli Amazon. Un business vero e proprio, ben strutturato, ma l’affare non è propriamente dietro l’angolo. O, meglio, non sempre. Ma lo spacchettamento, in inglese o in gergo social si chiama unboxing, è un trend molto vivo su Instagram, TikTok e affini. Così anche i content creator si affacciano e tentano l’acquisto, consapevoli che, anche qualora il contenuto del pacco misterioso non sia proprio di loro gradimento, almeno, hanno proposto uno spettacolo che piace ai loro fan.

Ma che fine facevano i pacchi prima che scoppiasse questo trend social? “Una volta rimborsati i destinatari, i pacchi persi venivano distrutti dalle piattaforme logistiche responsabili del trasporto”, si legge sul sito di King Colis. Il riclico, quindi, pare funzionare, invogliando così anche gli altri ad emulare la scelta della startup. Su tutti, Vinted, la popolare piattaforma di reselling di vestiti, generalmente, usati, dove si possono acquistare altre mistery box per pochi euro. Ma il fenomeno si è esteso anche alle città, come Berlino, dove già sono comparsi i primi distributori automatici: inserisci una cifra dai 10 ai 50 euro e ricevi un pacco Amazon. L’oggetto acquistato sarà utile? Forse no, ma quantomeno è valso un brivido che, facendo compere normalmente, non ci sarebbe stato.

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