Gli airbag Takata creano ancora disagi in Europa. Questa volta a Citroen

Lo scorso agosto per lo stesso problema Ford e Mazda dovettero richiamare oltre 850mila vetture. A luglio Bmw più di 400mila solo negli Usa. Nelle prossime settimane Citroen richiamerà 98.000 veicoli, di cui 73.000 in Francia

Jan 21, 2025 - 19:44
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Gli airbag Takata creano ancora disagi in Europa. Questa volta a Citroen

Lo scorso agosto per lo stesso problema Ford e Mazda dovettero richiamare oltre 850mila vetture. A luglio Bmw più di 400mila solo negli Usa. Nelle prossime settimane Citroen richiamerà 98.000 veicoli, di cui 73.000 in Francia

Gli airbag difettosi Takata continuano a creare enormi disagi anche tra le Case automobilistiche europee. All’interno del Gruppo Stellantis il marchio Citroen dovrà estendere a tutta Europa i richiami delle Citroen C3 e DS3.

IL RICHIAMO DELLE CITROEN

Nelle prossime settimane il costruttore parigino richiamerà 98.000 veicoli, di cui 73.000 in Francia. Dopo la riparazione di 102.000 vetture Citroen e DS nel Sud Europa (Francia, Italia, Spagna e Portogallo), la campagna di richiamo verrà estesa al Nord della Francia e a Germania, Austria, Ungheria, Moldavia, Svizzera, Ucraina e Irlanda. In totale il richiamo riguarderà 869.000 veicoli di cui 400.000 in Francia.
All’inizio della scorsa estate sempre Citroen aveva richiamato 497mila Citroen C3 e 108mila DS3 non più in commercio, prodotte tra il 2009 e il 2019. La Casa d’Oltralpe del gruppo Stellantis anche allora aveva spiegato che la causa era “il sistema di gonfiaggio degli Airbag prodotti dalla società Takata”.

ANCORA GLI AIRBAG TAKATA

Torna così prepotentemente d’attualità l’incubo degli airbag difettosi prodotti dal costruttore giapponese Takata che, proprio a causa dei continui malfunzionamenti dei suoi dispositivi, era stato costretto a dichiarare bancarotta nel 2017.

Una chiusura con strascichi anche in tempi ben più recenti, se si considera che Ford lo scorso agosto aveva diramato avvisi a 765mila proprietari intestatari di altrettante vetture: di questi ben 374.300 negli Stati Uniti. Prima, nel marzo ’23 era toccato a oltre 200mila mezzi Volkswagen e, ancora prima, nel febbraio ’23, l’Ovale blu aveva comunicato alla National Highway Traffic Safety Administration i richiami di 100.000 vecchi pickup Ranger per dare ai suoi tecnici la possibilità di sostituire correttamente gli airbag Takata.

TUTTI I MARCHI COINVOLTI NEGLI ANNI

Nel medesimo periodo il marchio nipponico Mazda aveva dovuto richiamare, negli Usa, circa 83.000 auto, tra cui il crossover CX-7 e la sportiva RX8. Nel settembre 2021 il quotidiano tedesco Der Spiegel aveva riportato che l’ente federale Usa dei trasporti Nhtsa (National Highway Traffic Safety Administration) aveva aperto un’ulteriore indagine su più di 30 milioni di vetture costruite tra il 2001 ed il 2019 equipaggiate con i tristemente noti airbag a rischio. Si trattava di mezzi di marche di lusso, come pure di costruttori generalisti, che non avevano responsabilità diretta nella vicenda, come Porsche, Jaguar Land Rover, Ferrari, Tesla, Bmw, Chrysler, Daimler, Ford, GM, Nissan, Mazda, Subaru e Toyota.

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