Tentò di uccidere il poliziotto Christian Di Martino, condannato Hassine Hamis. L’avvocato del vice ispettore: «Vivrà con un solo rene, non vedrà un euro»
Era ormai in fin di vita Di Martino quella sera di maggio 2024, quando è stato aggredito dal 37enne marocchino alla stazione di Lambrate a Milano. La beffa del risarcimento che non arriverà mai L'articolo Tentò di uccidere il poliziotto Christian Di Martino, condannato Hassine Hamis. L’avvocato del vice ispettore: «Vivrà con un solo rene, non vedrà un euro» proviene da Open.
È di 12 anni e due mesi la condanna per Hassine Hamis, il 37enne marocchino che tentò di uccidere il viceispettore di polizia Christian Di Martino. L’aggressione risale all’8 maggio 2024, quando Di Martino si trovava in servizio alla stazione di Lambrate a Milano. Hamiks si scagliò contro il poliziotto armato di coltello, colpendolo più volte. Di Martino riuscì a salvarsi grazie ai colleghi, che sono riusciti intervenire in tempo. Portato d’urgenza all’ospedale Niguarda, è stato sottoposto una serie di operazioni chirurgiche delicate. La sentenza arriva su decisione del gup Silvia Perrucci nel processo con rito abbreviato. La pm Maura Ripamonti aveva chiesto la condanna a 13 anni e quattro mesi.
La segnalazione di un uomo che lanciava pietre in stazione
Di Martino aveva raccontato a Dritto e Rovescio su Rete4 che cosa era successo quella sera, quando dalla centrale era stato inviato alla stazione di Lambrate per «un soggetto agitato che lanciava pietre contro i passant e treni». Quando è arrivato sul posto con i colleghi, Hamis aveva iniziato a lanciare pietre anche contro gli agenti. Di Martino lo ha colpito con il taser, ma non è riuscito a fermarlo.
Le coltellate e il coma
Nello scontro con il 37enne marocchino, Di Martino viene colpito da tre fendenti dietro la schiena. Hamis ha iniziato a scappare, ma Di Martino ha cercato comunque di rincorrerlo, fino a farlo cadere. Una reazione dettata più dall’adrenalina, nonostante il dolore per le coltellate. Il poliziotto poi è svenuto, i colleghi lo hanno soccorso ed è stato portato di corsa al Niguarda, dove lo hanno operato. Nei giorni in cui è rimasto in coma farmacologico, diversi agenti dei commissariati milanesi hanno fatto la fila per poter donare sangue.
Le beffa del risarcimento che non arriverà mai
«Noi come parte civile non possiamo dirci soddisfatti, perché l’ispettore andrà in giro per tutta la vita con un rene solo e, non essendo prevista una coperta assicurativa per gli accadimenti in servizio, non prenderà mai un euro». Lo ha spiegato l’avvocato Massimo Del Confetto, legale di parte civile del poliziotto Christian Di Martino, accoltellato nel maggio del 2024 da Hassine Hamis, 37enne marocchino irregolare, condannato oggi per tentato omicidio con rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena) a 12 anni e 2 mesi. La gup, che ha riconosciuto tutte le otto imputazioni contestate dalla Procura, ha anche disposto a carico dell’imputato e a favore dell’ispettore una provvisionale da 5mila euro e un risarcimento da stabilire in sede civile da 150mila euro, ma «si tratta in pratica di soldi di carta, Di Martino non vedrà un euro – ha precisato l’avvocato Del Confetto – perché l’imputato è nullatenente».
In aggiornamento
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