Scoperto da due scienziati italiani l’insetto che ama vivere tra libri e quadri

Impegnati nel monitoraggio in biblioteche, archivi e musei a caccia di eventuali organismi dannosi presenti tra i beni culturali e responsabili spesso del loro deterioramento, due scienziati italiani hanno individuato un insetto mai osservato in Italia. Chiamato Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae, l’insetto ‘secchione’ è stato individuato tra le decine di migliaia di volumi antichi della biblioteca monumentale […] L'articolo Scoperto da due scienziati italiani l’insetto che ama vivere tra libri e quadri proviene da Il Fatto Quotidiano.

Jan 16, 2025 - 15:24
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Scoperto da due scienziati italiani l’insetto che ama vivere tra libri e quadri

Impegnati nel monitoraggio in biblioteche, archivi e musei a caccia di eventuali organismi dannosi presenti tra i beni culturali e responsabili spesso del loro deterioramento, due scienziati italiani hanno individuato un insetto mai osservato in Italia.

Chiamato Sphaeropsocopsis utriusquemariaechristinae, l’insetto ‘secchione’ è stato individuato tra le decine di migliaia di volumi antichi della biblioteca monumentale del Collegio Alberoni di Piacenza. Ama aggirarsi fra i libri, meglio se antichi, e frequentare i quadri dei musei. La scoperta risale a diversi mesi fa, ma la notizia è stata riportata dal quotidiano piacentino Libertà riferendo che l’insetto è stato notato dagli entomologi Rinaldo Nicoli Aldini (autore della foto) e Maria Cristina Bertonazzi, che a lungo hanno collaborato con l’Università Cattolica. Lo Sphaeropsocide delle due Maria Cristina è stato trovato anche nella Biblioteca del seminario vescovile, all’Archivio diocesano di Cremona e sempre in quella città al Museo civico “Ala Ponzone”.

In Italia ogni anno di specie indigene se ne scoprono più di cento. Per i due studiosi quella dell’insetto “secchione” è la prima scoperta. “A livello globale – si legge nell’abstract dello studio – si tratta del secondo sferopsocide rinvenuto in un ambiente interno; il primo, Badonnelia titei Pearman, 1953, è anche l’unica specie precedente recente della stessa famiglia nota per la regione paleartica… ma non si ritiene che sia autoctono, poiché le altre specie congeneriche hanno una distribuzione neotropicale. Nel caso della nuova specie qui descritta (forse anch’essa di origine neotropicale), non ci sono prove certe che si tratti di un taxon alieno introdotto; la sua scoperta è, in ogni caso, di chiaro interesse zoogeografico”.

Lo studio su Researchgate

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