Medio Oriente: Accordo tra Israele e Hamas sulla tregua e gli ostaggi

Il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim bin Jabr Al Thani, ha annunciato ufficialmente mercoledì sera, durante una conferenza stampa, il raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.«Siamo lieti di annunciare, insieme a Qatar, Egitto e Stati Uniti, il successo degli sforzi di mediazione congiunti. Le parti coinvolte nel conflitto nella Striscia di Gaza hanno concordato uno scambio di prigionieri e ostaggi e dichiarato un cessate il fuoco, con l'obiettivo di stabilire una tregua permanente tra le due fazioni», ha dichiarato il Primo Ministro. Sheikh Al Thani ha ringraziato in particolare Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, per il suo contributo al raggiungimento dell'accordo, e Brett McGurk, coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente, per il suo impegno. Il cessate il fuoco, ha precisato il Primo Ministro, entrerà in vigore domenica 19 gennaio, previa approvazione formale dell'accordo da parte del governo israeliano atto che avverrà domani mattina intorno alle ore 11.00.Secondo quanto dichiarato da un alto funzionario arabo al Times of Israel, alcune questioni "minori" legate all'accordo di cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi saranno finalizzate solo dopo l'inizio della sua attuazione. Tra queste, vi è la verifica da parte di Israele dei circa 1.000 prigionieri palestinesi previsti per il rilascio, molti dei quali residenti a Gaza e detenuti dall'inizio del conflitto.Il numero esatto di prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo che saranno liberati non è stato ancora stabilito, anche se i dettagli principali sono ormai definiti. Hamas ha accettato di trasferire i prigionieri con condanne all'ergastolo in un Paese terzo concordato, ma Israele insiste affinché anche altri detenuti rilasciati siano trasferiti all'estero. Questa questione sarà risolta nei prossimi giorni. I mediatori ritengono che questi aspetti non siano abbastanza rilevanti da giustificare un ritardo nell'annuncio dell'accordo o nel suo avvio. Il primo giorno di attuazione dell'accordo, previsto per domenica, potrebbe segnare la liberazione dei primi tre ostaggi. Successivamente, il settimo giorno dell'accordo ne saranno rilasciati quattro; al 14°, 21°, 28° e 35° giorno, ne saranno liberati tre ciascuno. Durante l'ultima settimana, saranno rilasciati i restanti 14 ostaggi. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha così commentato il successo diplomatico raggiunto oggi: «Oggi, dopo mesi di intensa diplomazia condotta dagli Stati Uniti in collaborazione con Egitto e Qatar, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco e un piano per il rilascio degli ostaggi. Questo accordo metterà fine ai combattimenti a Gaza, aumenterà l'assistenza umanitaria indispensabile per i civili palestinesi e consentirà agli ostaggi di riunirsi con le loro famiglie Il 31 maggio 2024, ho delineato i dettagli di questo piano, che è stato successivamente approvato all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questo risultato è stato reso possibile non solo grazie alla pressione esercitata su Hamas e ai cambiamenti nella situazione regionale, inclusa la tregua in Libano e l'indebolimento dell'Iran, ma anche attraverso la costante e scrupolosa diplomazia americana. I nostri sforzi diplomatici non si sono mai fermati nel perseguire questo obiettivo dopo oltre 15 mesi di prigionia», ha dichiarato il presidente. Biden ha poi aggiunto: «Mentre accogliamo con favore questa notizia, non possiamo dimenticare le famiglie i cui cari sono stati uccisi durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre e le numerose vittime innocenti della guerra che ne è seguita. È tempo di porre fine ai combattimenti e di iniziare il lavoro di costruzione della pace e della sicurezza. Penso anche alle famiglie americane, tra cui tre che hanno ancora ostaggi vivi a Gaza e quattro che attendono il rimpatrio dei resti dei loro cari dopo una prova così orribile. Con questo accordo, siamo determinati a riportarli tutti a casa. Ne parlerò più nel dettaglio nei prossimi giorni. Per ora, sono profondamente commosso dal fatto che gli ostaggi possano finalmente riunirsi con le loro famiglie». In precedenza, il presidente eletto Donald Trump ha scritto su Truth Social: «Con questo accordo in atto, il mio team per la sicurezza nazionale, attraverso gli sforzi dell'inviato speciale in Medio Oriente Steve Witkoff, continuerà a lavorare a stretto contatto con Israele e i nostri alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per i terroristi. Continueremo a promuovere la pace attraverso la forza in tutta la regione, mentre sfruttiamo lo slancio di questo cessate il fuoco per espandere ulteriormente gli storici Accordi di Abramo. Questo è solo l'inizio di grandi cose a venire per l'America e, in effetti, per il mondo!». Infine, mentre scriviamo sono in corso dei festeggiamenti nella Striscia di Gaza dopo che si è diffusa la notizia

Jan 15, 2025 - 20:42
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Medio Oriente: Accordo tra Israele e Hamas sulla tregua e gli ostaggi


Il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim bin Jabr Al Thani, ha annunciato ufficialmente mercoledì sera, durante una conferenza stampa, il raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

«Siamo lieti di annunciare, insieme a Qatar, Egitto e Stati Uniti, il successo degli sforzi di mediazione congiunti. Le parti coinvolte nel conflitto nella Striscia di Gaza hanno concordato uno scambio di prigionieri e ostaggi e dichiarato un cessate il fuoco, con l'obiettivo di stabilire una tregua permanente tra le due fazioni», ha dichiarato il Primo Ministro. Sheikh Al Thani ha ringraziato in particolare Steve Witkoff, inviato speciale di Trump per il Medio Oriente, per il suo contributo al raggiungimento dell'accordo, e Brett McGurk, coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente, per il suo impegno. Il cessate il fuoco, ha precisato il Primo Ministro, entrerà in vigore domenica 19 gennaio, previa approvazione formale dell'accordo da parte del governo israeliano atto che avverrà domani mattina intorno alle ore 11.00.

Secondo quanto dichiarato da un alto funzionario arabo al Times of Israel, alcune questioni "minori" legate all'accordo di cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi saranno finalizzate solo dopo l'inizio della sua attuazione. Tra queste, vi è la verifica da parte di Israele dei circa 1.000 prigionieri palestinesi previsti per il rilascio, molti dei quali residenti a Gaza e detenuti dall'inizio del conflitto.

Il numero esatto di prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo che saranno liberati non è stato ancora stabilito, anche se i dettagli principali sono ormai definiti. Hamas ha accettato di trasferire i prigionieri con condanne all'ergastolo in un Paese terzo concordato, ma Israele insiste affinché anche altri detenuti rilasciati siano trasferiti all'estero. Questa questione sarà risolta nei prossimi giorni. I mediatori ritengono che questi aspetti non siano abbastanza rilevanti da giustificare un ritardo nell'annuncio dell'accordo o nel suo avvio. Il primo giorno di attuazione dell'accordo, previsto per domenica, potrebbe segnare la liberazione dei primi tre ostaggi. Successivamente, il settimo giorno dell'accordo ne saranno rilasciati quattro; al 14°, 21°, 28° e 35° giorno, ne saranno liberati tre ciascuno. Durante l'ultima settimana, saranno rilasciati i restanti 14 ostaggi. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha così commentato il successo diplomatico raggiunto oggi: «Oggi, dopo mesi di intensa diplomazia condotta dagli Stati Uniti in collaborazione con Egitto e Qatar, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco e un piano per il rilascio degli ostaggi. Questo accordo metterà fine ai combattimenti a Gaza, aumenterà l'assistenza umanitaria indispensabile per i civili palestinesi e consentirà agli ostaggi di riunirsi con le loro famiglie Il 31 maggio 2024, ho delineato i dettagli di questo piano, che è stato successivamente approvato all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questo risultato è stato reso possibile non solo grazie alla pressione esercitata su Hamas e ai cambiamenti nella situazione regionale, inclusa la tregua in Libano e l'indebolimento dell'Iran, ma anche attraverso la costante e scrupolosa diplomazia americana. I nostri sforzi diplomatici non si sono mai fermati nel perseguire questo obiettivo dopo oltre 15 mesi di prigionia», ha dichiarato il presidente.

Biden ha poi aggiunto: «Mentre accogliamo con favore questa notizia, non possiamo dimenticare le famiglie i cui cari sono stati uccisi durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre e le numerose vittime innocenti della guerra che ne è seguita. È tempo di porre fine ai combattimenti e di iniziare il lavoro di costruzione della pace e della sicurezza. Penso anche alle famiglie americane, tra cui tre che hanno ancora ostaggi vivi a Gaza e quattro che attendono il rimpatrio dei resti dei loro cari dopo una prova così orribile. Con questo accordo, siamo determinati a riportarli tutti a casa. Ne parlerò più nel dettaglio nei prossimi giorni. Per ora, sono profondamente commosso dal fatto che gli ostaggi possano finalmente riunirsi con le loro famiglie». In precedenza, il presidente eletto Donald Trump ha scritto su Truth Social: «Con questo accordo in atto, il mio team per la sicurezza nazionale, attraverso gli sforzi dell'inviato speciale in Medio Oriente Steve Witkoff, continuerà a lavorare a stretto contatto con Israele e i nostri alleati per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio sicuro per i terroristi. Continueremo a promuovere la pace attraverso la forza in tutta la regione, mentre sfruttiamo lo slancio di questo cessate il fuoco per espandere ulteriormente gli storici Accordi di Abramo. Questo è solo l'inizio di grandi cose a venire per l'America e, in effetti, per il mondo!». Infine, mentre scriviamo sono in corso dei festeggiamenti nella Striscia di Gaza dopo che si è diffusa la notizia di un accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo stesso era accaduto il 7 ottobre 2023 con migliaia di gazawi in festa per gli attacchi terroristici di Hamas che hanno causato 1.200 morti, centinaia di feriti oltre agli ostaggi.

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