Istat, l’inflazione a dicembre rimane stabile su base annua: +1,3%
Secondo i dati definitivi resi noti oggi dall’Istat l’inflazione tendenziale è pari +1,3%, come nel mese precedente, mentre quella media del 2024 è pari all’1%, dal 5,7% del 2023. «Una magra consolazione. Il calo dell’inflazione media è un’illusione ottica in termini di costo della vita. I prezzi, infatti, dopo essere saliti del 5,7% nel 2023, non sono diminuiti, ma nel 2024 hanno solo attenuato la loro corsa, avendo però già raggiunto, due anni fa, livelli insostenibili per le tasche delle famiglie. Insomma, i rincari del 2024 si aggiungono a quelli del 2023 – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Se l’inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 euro su base annua, questo rialzo va ad aggiungersi ai 1.734 euro dovuti ai rialzi del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2.006 euro in due anni. Senza contare che nel 2024 a gravare maggiormente sui bilanci sono soprattutto i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che costano 219 euro in più, e il carrello della spesa che sale del 2,0%, il doppio rispetto all’inflazione generale, equivalente a un aggravio pari a 239 euro. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 225 euro, a cui vanno aggiunti i 1.593 euro del 2023, per un totale di 1818 euro. Per una famiglia media, invece, la mazzata è pari a 118 euro per il 2024, più i 1.251 euro del 2023». Su mese l’Istat indica un aumento dello 0,1% rispetto al calo dello 0,1% a novembre. L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi degli energetici regolamentati per l’1,5%, dei servizi relativi ai trasporti per l’1,4%, dei servizi relativi all’abitazione per lo 0,4%, degli energetici non regolamentati e dei beni non durevoli, entrambi per lo 0,3%. Sempre a dicembre l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera all’1,8% dall’1,9%, come anche quella al netto dei soli beni energetici all’1,7% dal 2,0%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% su novembre e dell’1,4% rispetto a dicembre 2023 dall’1,5% del mese precedente, confermando la stima preliminare. La sua variazione media annua nel 2024 è pari all’1,1% dal 5,9% nel 2023. L'articolo Istat, l’inflazione a dicembre rimane stabile su base annua: +1,3% proviene da Business24tv.it. Istat, l’inflazione a dicembre rimane stabile su base annua: +1,3%
Secondo i dati definitivi resi noti oggi dall’Istat l’inflazione tendenziale è pari +1,3%, come nel mese precedente, mentre quella media del 2024 è pari all’1%, dal 5,7% del 2023.
«Una magra consolazione. Il calo dell’inflazione media è un’illusione ottica in termini di costo della vita. I prezzi, infatti, dopo essere saliti del 5,7% nel 2023, non sono diminuiti, ma nel 2024 hanno solo attenuato la loro corsa, avendo però già raggiunto, due anni fa, livelli insostenibili per le tasche delle famiglie. Insomma, i rincari del 2024 si aggiungono a quelli del 2023 – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Se l’inflazione media pari a +1% significa, per una coppia con due figli, un incremento del costo della vita complessivamente pari a 272 euro su base annua, questo rialzo va ad aggiungersi ai 1.734 euro dovuti ai rialzi del 2023 che le famiglie continuano a pagare, per un totale di 2.006 euro in due anni. Senza contare che nel 2024 a gravare maggiormente sui bilanci sono soprattutto i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che costano 219 euro in più, e il carrello della spesa che sale del 2,0%, il doppio rispetto all’inflazione generale, equivalente a un aggravio pari a 239 euro. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 225 euro, a cui vanno aggiunti i 1.593 euro del 2023, per un totale di 1818 euro. Per una famiglia media, invece, la mazzata è pari a 118 euro per il 2024, più i 1.251 euro del 2023».
Su mese l’Istat indica un aumento dello 0,1% rispetto al calo dello 0,1% a novembre. L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi degli energetici regolamentati per l’1,5%, dei servizi relativi ai trasporti per l’1,4%, dei servizi relativi all’abitazione per lo 0,4%, degli energetici non regolamentati e dei beni non durevoli, entrambi per lo 0,3%.
Sempre a dicembre l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera all’1,8% dall’1,9%, come anche quella al netto dei soli beni energetici all’1,7% dal 2,0%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% su novembre e dell’1,4% rispetto a dicembre 2023 dall’1,5% del mese precedente, confermando la stima preliminare. La sua variazione media annua nel 2024 è pari all’1,1% dal 5,9% nel 2023.
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