Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che prevede anche la liberazione degli ostaggi israeliani in cambio del rilascio di quasi duemila detenuti palestinesi. La notizia, anticipata all’agenzia di stampa britannica Reuters da una fonte informata dei negoziati, è stata confermata all’emittente qatariota al-Jazeera da alcuni […]
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che prevede anche la liberazione degli ostaggi israeliani in cambio del rilascio di quasi duemila detenuti palestinesi. La notizia, anticipata all’agenzia di stampa britannica Reuters da una fonte informata dei negoziati, è stata confermata all’emittente qatariota al-Jazeera da alcuni esponenti di Hamas.
Anche se l’accordo non è stato ancora annunciato ufficialmente, il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha già esultato sul suo profilo social Truth. “Abbiamo un accordo per (la liberazione de, ndr) gli ostaggi in Medio Oriente”, ha affermato Trump. “Saranno liberati a breve. Grazie!”
L’intesa è il frutto di mesi di negoziati condotti da Egitto e Qatar con il sostegno degli Stati Uniti e arriva a meno di una settimana dall’insediamento di Trump alla Casa bianca. Il piano per la tregua a Gaza segue le linee guida della proposta presentata a maggio scorso dal presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, e prevede un accordo che si articola in tre fasi, ciascuna della durata di sei settimane.
La prima fase della tregua a Gaza durerà 42 giorni e vedrà la liberazione di 33 ostaggi israeliani, tra cui minori, donne civili, soldatesse, anziani e malati, in cambio del ritiro delle truppe di Tel Aviv in una zona cuscinetto posta all’interno della Striscia, a 700 metri dal confine con lo Stato ebraico. Quindi Tel Aviv rilascerà quasi duemila detenuti palestinesi, compresi 250 condannati all’ergastolo, tra cui però non figura il leader Marwan Barghouti.
In base all’accordo, Qatar ed Egitto supervisioneranno il ritorno degli sfollati dal sud al nord della Striscia di Gaza mentre gradualmente l’esercito israeliano si ritirerà dal Corridoio di Netzarim, nel centro del territorio costiero, mentre Israele consentirà al contempo l’aumento del volume degli aiuti umanitari verso Gaza e l’evacuazione dei feriti dalla Striscia.
Le truppe dello Stato ebraico cominceranno anche un parziale ritiro dal cosiddetto “Corridoio di Filadelfi” al confine tra Gaza e l’Egitto, che lasceranno definitivamente soltanto in una seconda fase. Intanto però, a sette giorni dall’inizio della tregua, Tel Aviv permetterà anche la riapertura del valico di Rafah tra la Striscia e la frontiera egiziana.
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