In questo piccolo comune siciliano un carcere abbandonato diventerà un parco per le farfalle
A Gangi, un piccolo comune situato nelle montagne delle Madonie, in Sicilia, un progetto di riqualificazione sta dando nuova vita a un carcere abbandonato. La struttura, costruita alla fine degli anni Settanta per ospitare detenuti di massima sicurezza, è rimasta inutilizzata da allora, a causa del cambiamento dei piani da parte del Ministero della Giustizia....
A Gangi, un piccolo comune situato nelle montagne delle Madonie, in Sicilia, un progetto di riqualificazione sta dando nuova vita a un carcere abbandonato. La struttura, costruita alla fine degli anni Settanta per ospitare detenuti di massima sicurezza, è rimasta inutilizzata da allora, a causa del cambiamento dei piani da parte del Ministero della Giustizia.
Dopo decenni di abbandono e vandalismo, il carcere è stato acquisito dal comune nel 1997 e utilizzato per attività culturali e riprese cinematografiche, ma mai pienamente valorizzato. Nel 2008 l’attuale sindaco Giuseppe Ferrarello propose l’idea di trasformare questo edificio in un bioparco dedicato alle farfalle, ispirandosi a un documentario su un parco simile in Cina.
Dopo anni di difficoltà nel reperire i fondi necessari, nel 2024 il progetto ha finalmente ricevuto il sostegno finanziario grazie a un programma regionale di sviluppo sostenibile. L’obiettivo è di creare un punto di riferimento per il turismo ecologico e educativo.
Cosa prevede il progetto di trasformazione
La trasformazione prevede la creazione di una grande voliera all’interno del muro di cinta, dove vivranno diverse specie di farfalle. Le celle, un tempo destinate a ospitare i detenuti, verranno ristrutturate e trasformate in camere per i turisti, offrendo un’esperienza unica.
Le aree comuni del carcere saranno destinate a una foresteria per studenti e a un ristorante che proporrà piatti tipici della tradizione siciliana. Inoltre il parco diventerà un centro di ricerca e didattica ambientale, con laboratori, workshop e visite guidate per sensibilizzare i visitatori sulla biodiversità e la conservazione degli ecosistemi.
Questo progetto rientra in una più ampia strategia di promozione turistica e valorizzazione del patrimonio locale. Dal 2007 Gangi ha avviato un’iniziativa di recupero degli edifici abbandonati, vendendo case a un prezzo simbolico per incentivarne la ristrutturazione. L’idea del bioparco delle farfalle si inserisce in questa visione di sviluppo sostenibile, mirando a destagionalizzare il flusso turistico e a favorire l’arrivo di visitatori durante tutto l’anno.
La riqualificazione del carcere di Gangi rappresenta un esempio concreto di come un luogo abbandonato possa rinascere, ma sollea alcune perplessita sul benessere delle farfalle e sostenibilità ambientale. La creazione di un bioparco delle farfalle implica l’introduzione di specie in un ambiente artificiale. Questo solleva interrogativi etici sulla capacità del parco di garantire il benessere degli animali, simulando un habitat adeguato e riducendo al minimo stress o interferenze umane. Un approccio commerciale o di intrattenimento rischieebbe di ridurre le farfalle a meri oggetti di attrazione turistica, scambiandolo per uno scopo educativo.
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