Generali e Bpce creano il maggior operatore di asset management in Europa
Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers creeranno una joint venture paritaria in cui confluiranno masse gestite per 1.800 miliardi di euro, al nono posto mondiale per AUM e leader in Europa con 4,1 miliardi di ricavi.
Nasce il maggior operatore di asset management in Europa e uno dei principali a livello mondiale. È il risultato dell’accordo firmato tra Assicurazioni Generali e il gruppo francese Bpce, annunciato ieri sera a mercato chiuso.
I due gruppi hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante per la creazione di una nuova società costituita al 50% da Generali Investments Holding e Natixis Investment Managers.
La joint venture nata dall’accordo avrà numeri complessivi pro forma al 2023 che vedono masse gestite di 1.800 miliardi di euro (1,9 miliardi allo scorso 30 settembre), al nono posto a livello mondiale per AUM e leader nell’asset management in Europa con 4,1 miliardi di ricavi. I ricavi saranno 4,1 miliardi e l’utile netto adjusted previsto è di 700 milioni, a fronte di un cost/income ratio del 74%. Le due società stimano la realizzazione di sinergie pre tasse pari a 210 milioni, a cui andrebbero aggiunti altri 70 milioni (sempre lordi) di sinergie ancora estraibili dalle operazioni Conning e Mgg.
La struttura di governance riflette il controllo condiviso, con il Ceo di Bpce, Nicolas Namias, nominato presidente, e l'attuale Ceo di Generali Investment Holding, Woody Bradford, nel ruolo di Ceo della nuova società. Il closing della potenziale combinazione, soggetto alle consuete approvazioni normative, è previsto entro l’inizio del 2026.
Generali prevede che l'operazione crei valore grazie a sinergie e opportunità di crescita e, sin dal primo anno, contribuisca positivamente agli utili di Bpce ed al risultato netto normalizzato e alla cassa di Generali. A seguito del closing dell'operazione, spiega la nota diffusa dal gruppo, gli impatti sul Cet 1 ratio di Groupe Bpce e sul Solvency II Ratio di Generali sarebbero sostanzialmente neutrali.
GIH verrebbe deconsolidata dal perimetro contabile di Generali e, in futuro, le quota di proprietà di Bpce e Generali nella joint venture verrebbero contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto, che risulta dal controllo congiunto.
Dopo la notizia gli analisti di Banca Akros hanno alzato da 26,2 a 29 euro il prezzo obiettivo su Generali rispetto ai 29,35 euro di questa mattina, confermando la raccomandazione accumulate.
Per il broker la notizia è “positiva e il razionale dell'operazione si trova nelle economie di scala, nelle sinergie, nei ritorni migliorati e nelle opportunità di investimento per i clienti, oltre che nella maggior capacità di attrarre asset da altri investitori”. La transazione, notano gli esperti, è attesa essere accrescitiva per gli utili adjusted di Generali e la cassa fin dal primo anno.
Il Ceo di Generali, Philippe Donnet ha ribadito che la nuova realtà avrebbe “forti radici in Italia, Francia e Stati Uniti, in grado di rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei clienti, guidata da Woody Bradford, Philippe Setbon, Nicolas Namias e me”, per poi aggiungere: “il nostro paese d’origine, l’Italia, e tutti gli altri mercati in cui serviamo i nostri clienti, trarrebbero vantaggio da una piattaforma di asset management ancora più solida e con rafforzate competenze di investimento, in grado di apportare reali benefici all’economia”.
Questa partnership con Bpce, conclude il manager, “con cui condividiamo una cultura e un approccio operativo analoghi, garantisce le condizioni ideali per un’integrazione agevole e di successo delle nostre attività combinate. La joint venture rappresenta una tappa fondamentale da quando, sette anni fa, abbiamo lanciato il business dell’asset management di Generali e conferma gli importanti risultati raggiunti nel corso degli ultimi cicli strategici. Sono immensamente orgoglioso del grande lavoro svolto dai nostri dipendenti e dalle società affiliate in questi anni”.
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