Ferrari, nuovo obiettivo di Leclerc: la sfida che Charles non vuole perdere
Ferrari ha due stelle per la stagione di F1 2025: Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Un “problema” che molti team sognerebbero di avere, e del quale abbiamo già discusso ampiamente sulle nostre pagine, in passato. Negarlo sarebbe un esercizio di vanità. Far convivere due talenti così grandi non sarà certo un’impresa semplice, ma Vasseur, con […]
Ferrari ha due stelle per la stagione di F1 2025: Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Un “problema” che molti team sognerebbero di avere, e del quale abbiamo già discusso ampiamente sulle nostre pagine, in passato. Negarlo sarebbe un esercizio di vanità. Far convivere due talenti così grandi non sarà certo un’impresa semplice, ma Vasseur, con il suo pragmatismo, sembra sicuro che i benefici di questa situazione, voluta con forza dal presidente John Elkann, supereranno di gran lunga le inevitabili complessità gestionali che potrebbero scaturirne.
E, in tutta franchezza, siamo d’accordo: affiancare un fenomeno al monegasco era la scelta giusta rispetto a mantenere lo status quo. Certo, Ferrari avrebbe potuto continuare con Sainz, un pilota solido, preparato, di indubbio valore. Ma Lewis Hamilton porta in dote qualcosa di più. Non c’è bisogno di girarci attorno: il sette volte campione del mondo è un talento straordinario, e nulla toglie al valore di Carlitos ammettere che i numeri del britannico risiedono in un altro universo. Il quesito, quello che vibra nelle conversazioni e negli sguardi, riguarda la reale integrità di Hamilton.
Proprio ieri, in un pezzo dedicato, abbiamo messo in evidenza un dato che dovrebbe rassicurare i tifosi della Rossa. Hamilton, mediamente, è stato più rapido di Russell in gara. Un’affermazione che si staglia sopra le critiche. È vero, in qualifica non era all’altezza di George. Ma questo aspetto, sebbene più che reale, ha delle precise ragioni. Sul finire della campagna agonistica 2024, quando non aveva più senso “proteggere” il proprio ex pupillo, Andrew Shovlin ha offerto una spiegazione razionale sulle performance che l’inglese ha sciorinato al sabato.
Un tema tecnico, legato ai freni, ha limitato pesantemente Hamilton sul giro secco. Alla luce di questo, Ferrari si mostra serena riguardo il suo potenziale. E poi, quel “dualismo” che tanto fa discutere, non è forse il sale di ogni grande impresa? Vasseur, cercando di far prevalere la pratica sulla teoria, affermato che “userà” questa situazione per spingere l’intera squadra verso l’alto. Solo il tempo dirà se questa audace alchimia funzionerà. Per ora il palco è pronto. Gli attori protagonisti sono in posizione e in attesa di riscrivere un copione con una rossa finalmente vincente.
Ferrari: Leclerc non accetta la sconfitta per mano di Hamilton
Al netto dei ragionamenti espletati nell’introduzione, si affaccia una tematica intrigante. Una di quelle verità sottili che merita attenzione, per quanto ci riguarda. Parliamo di una dinamica spesso sottovalutata ma profondamente radicata all’interno della massima categoria del motorsport. La riassumiamo con una frase: “il primo avversario in F1 è il tuo compagno di squadra“. È un assioma che, sotto la superficie, regola l’essenza stessa della competizione. Non è una questione marginale; per contro, è il faro che guida chiunque stringa un volante e si lanci a tutta velocità verso l’orizzonte.
Charles Leclerc, cavaliere del Cavallino Rampante, ne ha dato una conferma netta. Lo ha fatto proiettandosi in un futuro dove Ferrari possa finalmente consegnare ai suoi alfieri un’arma per il titolo mondiale. Il monegasco ha chiarito che non tollererebbe mai una “sconfitta interna”. Le sue parole al tal proposito sono scolpite nella franchezza: “Non mi troverò mai in una situazione in cui il mio compagno di squadra lotterà per il mondiale al posto mio“. Un’affermazione che trasuda determinazione, riflettendo la volontà inflessibile di un pilota che non conosce compromessi.
Eppure, lo stesso principio vive nel cuore di Lewis Hamilton. Lo ha dimostrato nell’arco della sua brillante carriera. Lui, che ha già percorso quella strada insidiosa nel 2016, quando Nico Rosberg lo superò sul filo di lana, non è certo disposto a rivivere quell’incubo. Non ora, non con il peso dei quarant’anni di esperienza sulle spalle. Qui, però, siamo ancora nel regno delle ipotesi. Perché prima che questa lotta si possa in qualche modo consumare, è ovvio, Ferrari dovrà dar vita a una monoposto all’altezza delle ambizioni alimentate con fervore.
I segnali a quanto pare sono promettenti. Il progetto 677 si staglia come una dichiarazione d’intenti. L’ultima fase della scorsa stagione ha mostrato una Ferrari finalmente competitiva, mentre Red Bull sembra vacillare sotto il peso dei suoi propri problemi. È una scena che invita alla speranza. Leclerc avrà il vantaggio di conoscere ogni piega del team. Qualsiasi “sussurro” tra le mura nella sede di Via Abetone Inferiore 4. Hamilton, invece, dovrà fare di necessità virtù. Adattarsi e trovare il suo ritmo in una sinfonia nuova. Un compito non privo di insidie.
Ma Lewis non è tipo da lasciarsi intimidire. È un uomo che vive per la gloria, per la sensazione elettrizzante di essere il migliore. Non è venuto in Italia per fare comparsa; arriva per vincere. E sebbene le sue tasche saranno rimpinguate dall’imminente collaborazione con il team modenese, il target primario non è arricchirsi ma bensì arricchire il suo palmares. La prospettiva di un duello tra questi due titani, ciascuno con le proprie ambizioni e la propria fierezza, promette un racconto che vale la pena vivere. Speriamo che Ferrari si dimostri all’altezza della situazione.
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv
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