F1, Ferrari: Cadillac cruciale nella transizione verso le PU 2.0
Ferrari guarda l’ingresso di General Motors in F1 attraverso il debutto di Cadillac. Dopo l’ok da parte di FIA e Liberty Media, i vertici del colosso americano dell’automotive hanno optato per l’utilizzo transitorio delle nuove unità di potenza del Cavallino Rampante, in attesa di essere completamente autonomi sia nella realizzazione del proprio telaio che delle […]
Ferrari guarda l’ingresso di General Motors in F1 attraverso il debutto di Cadillac. Dopo l’ok da parte di FIA e Liberty Media, i vertici del colosso americano dell’automotive hanno optato per l’utilizzo transitorio delle nuove unità di potenza del Cavallino Rampante, in attesa di essere completamente autonomi sia nella realizzazione del proprio telaio che delle unità turbo-ibride di seconda generazione, a partire dalla stagione 2028. Cadillac e il suo partner del programma Formula 1, TWG Motorsports, hanno annunciato la creazione della società GM Performance Power Units.
Gruppo che supervisionerà lo sviluppo e la produzione di unità di potenza pure per qualsiasi altra scuderia che sceglierà di utilizzare i propulsori statunitensi. A capo della nuova società ci sarà Russ O’Blenes, che vanta ben 30 anni di esperienza negli sport motoristici ed è attualmente a capo della divisione “Motorsports Propulsion and Performance” di General Motors. Tra i suoi successi può annoverare lo sviluppo di propulsori per le auto da corsa endurance ibride di Cadillac che competono nell’IMSA SportsCar Championship, così come i propulsori per le Corvette C8.R.
La sede centrale di “GM Performance Power Units” sarà nei pressi del Charlotte Technical Center della GM, nella Carolina del Nord, con una struttura dedicata. Le operazioni del team di F1 saranno gestite da un’entità separata, la Cadillac Formula Racing, con sede nel Regno Unito. Il team principal sarà l’ex direttore sportivo della Marussia, Graeme Lowdon.
Per il programma F1 di Cadillac, la partnership con il Cavallino Rampante è una garanzia sia nel biennio di transizione che in caso di eventuali slittamenti del progetto di realizzazione in autonomia dei futuri propulsori turbo-ibridi. Una sorta di assicurazione che le consentirà di poter disporre del know-how di uno dei costruttori più ambiziosi del Circus. Ma per la storica scuderia modenese quale sarà il vantaggio di un sodalizio a tempo limitato?
F1, Cadillac e Ferrari: i benefici del Cavallino Rampante
In primo luogo, Cadillac subentrerà a Sauber, che dal 2026 diventerà il team ufficiale del progetto della casa dei quattro anelli. In tal modo, anche dal prossimo anno ci saranno tre team motorizzati Ferrari. I benefici saranno sia tecnici che politici. Dal punto di vista squisitamente tecnico, poter disporre di una maggiore quantità di dati in merito al nuovissimo propulsore di seconda generazione non potrà che essere un vantaggio. Tipicamente, gli OEM (Original Equipment Manufacturers, nda) allocano un certo numero di risorse per seguire le attività in pista dei team clienti.
Fino al 2027, il team italiano potrà disporre dei feedback di due scuderie affiliate (Haas e Cadillac). I propulsori turbo-ibridi 2.0 sono un grande enigma, e avere una mole di dati proveniente da sei vetture può essere un fattore decisivo nel processo di sviluppo delle nuove PU. Dal 2026, solo Mercedes potrà contare su un numero di monoposto più elevato spinte dal proprio propulsore, grazie al recente accordo con Alpine, che va ad aggiungersi a quelli già in essere con McLaren e Williams. Dal punto di vista politico, un team cliente rappresenta di fatto un nuovo soggetto che entra nell’ambito di influenza di un costruttore.
Un fattore non secondario in una fase in cui, con ogni probabilità, i regolamenti dei propulsori potrebbero essere soggetti ad affinamenti, modifiche ed evoluzioni che possono spostare l’ago della bilancia prestazionale verso un costruttore piuttosto che un altro. È bene ricordare che, tuttora, quando manca sostanzialmente un anno al go-live, c’è ancora tanta perplessità verso la resa dei nuovi motori, soprattutto per quanto concerne la durata del contributo della parte elettrica nell’arco di un giro. Avere molti alleati sui tavoli decisionali, in un momento di grossa incertezza, potrebbe rivelarsi un grande jolly.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: Scuderia Ferrari, Andretti Global
What's Your Reaction?