Con il calo della natalità l’Italia deve triplicare la produttività | L’analisi di McKinsey

Il calo – generalizzato nelle principali economie – dei tassi di natalità aumenta il rischio di un forte declino degli standard di vita: lo certifica un rapporto di McKinsey, diffuso oggi, che segnala la necessità di aumentare la produttività e la vita lavorativa per colmare il divario di crescita provocato dalla riduzione della popolazione. Lo […] L'articolo Con il calo della natalità l’Italia deve triplicare la produttività | L’analisi di McKinsey proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Jan 16, 2025 - 10:04
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Con il calo della natalità l’Italia deve triplicare la produttività | L’analisi di McKinsey

Il calo – generalizzato nelle principali economie – dei tassi di natalità aumenta il rischio di un forte declino degli standard di vita: lo certifica un rapporto di McKinsey, diffuso oggi, che segnala la necessità di aumentare la produttività e la vita lavorativa per colmare il divario di crescita provocato dalla riduzione della popolazione.

Lo studio mostra come molte delle economie più ricche del mondo – come Regno Unito, Germania, Giappone e Stati Uniti – dovranno almeno raddoppiare la crescita della produttività registrata nell’ultimo decennio per mantenere i progressi fatti sul fronte degli standard di vita compiuti dagli anni Novanta a oggi.

Ma per alcuni paesi lo sforzo dovrà essere ancora più forte: infatti per eguagliare la crescita del PIL pro capite che si è avuta tra il 1997 e il 2023, Italia e Francia dovrebbero triplicare la crescita della produttività nei prossimi tre decenni. Ancora peggio va alla Spagna, dove la crescita dovrebbe essere di quattro volte.

Come riporta il Financial Times, senza interventi “i giovani erediteranno una crescita economica inferiore e sosterranno il costo di un maggior numero di pensionati, mentre il tradizionale flusso di ricchezza tra generazioni si eroderà”, ha affermato Chris Bradley, direttore del McKinsey Global Institute.

Due terzi della popolazione mondiale vivono oggi in paesi con tassi di natalità inferiori al cosiddetto “tasso di sostituzione” (2,1 nati per donna), mentre un calo della popolazione sta già emergendo chiaramente riducendo dal Giappone all’Italia, dalla Grecia alla Cina.

“I nostri attuali sistemi economici e contratti sociali si sono sviluppati nel corso di decenni di crescita della popolazione. Ma questo sistema non regge più”, ha affermato Bradley, riconoscendo che “non c’è una leva per risolvere” le sfide demografiche. “Dovrà essere un mix di immissione di più giovani nel mondo del lavoro, vite lavorative più lunghe e, si spera, produttività”, ha affermato.

Il rapporto segue il monito simile arrivato in uno studio del 2024 dell’Ocse che ha evidenziato come i tassi di natalità in calo mettano a rischio la “prosperità delle generazioni future”, invitando i governi a prepararsi per un “futuro a bassa fertilità”.

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