Borse chiusura 21 gennaio: Europa incerta dopo Trump, scivola il petrolio su ipotesi ripristino scorte Usa. Stellantis soffre con i dati auto Ue

I listini europei chiudono contrastati, con gli investitori cauti dopo il discorso di Trump. Piazza Affari scivola dello 0,23% a causa di Stellantis e dei titoli petroliferi, mentre Wall Street apre in positivo, sostenuta dal programma economico del presidente Usa L'articolo Borse chiusura 21 gennaio: Europa incerta dopo Trump, scivola il petrolio su ipotesi ripristino scorte Usa. Stellantis soffre con i dati auto Ue proviene da FIRSTonline.

Jan 21, 2025 - 20:48
 0
Borse chiusura 21 gennaio: Europa incerta dopo Trump, scivola il petrolio su ipotesi ripristino scorte Usa. Stellantis soffre con i dati auto Ue
Petrolio
' ); restructure_brandheader(); } jQuery(function($) { $(window).on('resize', restructure_brandheader); $(window).on('scroll', restructure_brandheader); });

I listini europei chiudono una seduta senza bussola, con gli investitori che restano guardinghi dopo il discorso pronunciato ieri da Donald Trump, nel giorno del giuramento come 47esimo presidente degli Stati Uniti. Wall Street, chiusa alla vigilia, ha aperto oggi timidamente positiva e ora procede intonata (Dj +0,93%) soppesando gli ordini esecutivi già firmati dal tycoon, oltreché le promesse e le criticità del suo programma con cui dice addio all’Oms e all’accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni, mentre grazia un gran numero di partecipanti all’assalto di Capitol Hill e garantisce trivellazioni per incrementare la produzione di gas e petrolio americano. Il Financial Times scrive inoltre che il presidente intende dichiarare guerra globale sulle tasse alle multinazionali americane.

Infine i temuti dazi non sono ancora una realtà a livello generalizzato, ma dal primo di febbraio le importazioni da Messico e Canada potrebbero essere gravate da tariffe del 25%. A pagare dazio, per ora, sono soprattutto il peso messicano (-0,9%) e il dollaro canadese (-0,5%).

LEGGI ANCHE Borsa oggi 21 gennaio diretta

Europa guardinga e contrastata

Così in Europa ognuno è andato un po’ per conto suo nella seduta odierna, ma senza allontanarsi troppo dalla parità, mentre a Davos prende il via il Forum, con la presidente Ursula von der Leyen che difende l’accordo sul clima e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che invita il continente a diventare grande, incrementando anche le spese militari.

Piazza Affari perde lo 0,23% e si ferma sull’orlo dei 36mila punti base, appesantita da Eni -1,19%, Telecom -1,15% e soprattutto Stellantis -1,53%, che è alle prese con la perdita di quote di mercato messe in evidenza dai dati sulle immatricolazioni del mese scorso.

Francoforte, +0,18%, si consolida oltre i 21mila punti base, conquistati ieri per la prima volta nella storia e si apprezzano Parigi +0,48% e Londra +0,34%, mentre Amsterdam cede lo 0,31% e Madrid lo 0,18%.

Oltreoceano Wall Street si muove intonata, dopo aver chiuso la scorsa ottava la settimana migliore da inizio novembre.

Resta però negativa Apple, -4%, che ha ricevuto un taglio del rating da parte di Jefferies e arretra Tesla, -3,23%, nonostante il ruolo di Elon Musk nella nuova amministrazione Usa.

A dare sostegno all’azionario è l’obbligazionario che vede i rendimenti scendere e i prezzi salire. In particolare il Treasury decennale è sotto quota 4,6&, estendendo il calo dal massimo di oltre un anno (4,8%) del 14 gennaio.

Il mercato scommette nuovamente su un un taglio dei tassi da parte della Fed nel 2025, dopo metà anno e punta al 60% su un secondo taglio successivo.

Euro in lieve ribasso; acquisti sull’oro

Sul mercato valutario l’America First rimette il dollaro al centro della scena. Ieri la valuta Usa si era indebolita ai minimi di 14 mesi in scia alle indiscrezioni del WSJ su un rallentamento sui dazi. L’euro, dopo i recuperi della vigilia, cede attualmente lo 0,14% per un cambio poco sotto 1,04.

Sono più robusti gli effetti del discorso di Trump sulle materie prime, con il petrolio in calo nella prospettiva di un aumento della produzione americana. Il Wti, marzo 2025, cede l’,36% a tratta a 76 dollari al barile; il Brent, stessa consegna, perde lo 0,81%, 79,34 dollari al barile.

S’illumina l’oro, soprattutto consegna immediata: lo spot gold vede un progresso dell’1,14% e tratta a 2.739,23 dollari al barile.

Piazza Affari a corto di energia

Piazza Affari perde leggermente terreno oggi con i titoli petroliferi, a partire da Eni, seguita da Tenaris -0,84%.

Il settore auto appare debole in tutta Europa e anche a Milano, dove Stellantis è la blue chip peggiore del giorno. A pesare sul titolo sono anche i dati sulle immatricolazioni di auto europee del mese di dicembre, peggiori della media dei concorrenti (-6,7% contro +4,1%), con una quota di mercato che passa all’11,6% dal 12,9% dello stesso mese dell’anno prima. Complessivamente nel 2024 la casa d’auto ha visto la sua quota ridursi al 15,2% dal 16,5%, scivolando al terzo posto nel continente dietro a Renault. Reuters scrive che nei giorni scorsi il presidente John Elkann è stato a Washington per incontrare il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e diversi alti funzionari dell’amministrazione. Una mossa preventiva per un’azienda che produce in Canada e Messico parte delle auto destinate al mercato Usa e che comunque si ritiene ben posizionata per adattarsi ai cambiamenti della politica Usa sotto il nuovo presidente. Nel settore scende Pirelli -0,9%.

Anche le banche archiviano una seduta debole a partire da Mps -1,12% e Unicredit -0,68%, ma Banco Bpm +0,82% è in controtendenza.

Si conferma negativa Telecom -1,15%, mentre Generali arretra dello 0,82% nel giorno dell’annuncio dell’accordo con il gruppo francese Bpce per la creazione di una joint venture con Natixis nell’asset management. L’operazione era attesa e la sua struttura è in linea con le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi.

Le note positive si aprono con Diasorin +2,9%, seguita dal recupero di Snam +1,96%, Italgas +1,81%, Buzzi +1,77%. Tra i finanziari si apprezza Banca Mediolanum +1,58%. Nel lusso bene Cucinelli, +0,64% che segna nuovi massimi storici a 117,20 euro per azione.

Spread in calo

L’Ecofin tira le orecchie all’Italia per i conti pubblici, ma lo spread continua a scendere.

Il differenziale di rendimento tra Btp decennale e Bund di pari durata arretra oggi a 111 punti base e scendono anche i tassi, rispettivamente al 3,59% e 2,48%.

Il consiglio europeo di economia e finanza ha adottato le raccomandazioni sui conti pubblici per sette paesi che dovranno correggere il deficit pubblico eccessivo (superiore al 3% del Pil): Italia, Belgio, Francia, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania. Non ci sono però novità sui termini della raccomandazione: l’Italia deve “porre fine alla situazione entro il 2026, assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa netta non superi l’1,3% nel 2025 e l’1,6% nel 2026.

I tagli dei tassi potrebbero dare una mano al Belpaese. 

Sul fronte Bce infatti oggi il governatore tedesco Joachim Nagel ha detto che nella riunione della prossima settimana esiste una “certa probabilità” di una nuova riduzione dei tassi d’interesse, pur sottolineando che i tagli “non sono mai garantiti”. Parlando  dagli schermi di Bloomberg Tv, a margine dei lavori di Davos, Nagel ha osservato che il blocco è vicino all’obiettivo di inflazione della Bce e che questo potrebbe essere centrato entro metà anno.

What's Your Reaction?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow