Meteo, GELO dalla RUSSIA, il maggiore da 12 anni VERSO l’Italia

I vari centri meteo diffondono aggiornamenti pubblici sulle linee di tendenza mensili. Queste informazioni vengono consultate da molti appassionati di meteorologia, tuttavia le proiezioni tendono a essere ingannevoli, poiché rappresentano l’esito di un’unica elaborazione meteorologica. Le previsioni a lungo termine, infatti, vengono aggiornate quotidianamente e sono quindi soggette a variazioni. Inoltre, tali proiezioni contengono molte […] Meteo, GELO dalla RUSSIA, il maggiore da 12 anni VERSO l’Italia

Jan 14, 2025 - 19:26
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Meteo, GELO dalla RUSSIA, il maggiore da 12 anni VERSO l’Italia

I vari centri meteo diffondono aggiornamenti pubblici sulle linee di tendenza mensili. Queste informazioni vengono consultate da molti appassionati di meteorologia, tuttavia le proiezioni tendono a essere ingannevoli, poiché rappresentano l’esito di un’unica elaborazione meteorologica. Le previsioni a lungo termine, infatti, vengono aggiornate quotidianamente e sono quindi soggette a variazioni. Inoltre, tali proiezioni contengono molte altre informazioni dettagliate, che però non vengono divulgate pubblicamente e sono accessibili solo tramite abbonamenti spesso costosi riservati agli esperti del settore.

 

All’inizio della stagione invernale, e poi ripetutamente, è stato sottolineato che il freddo più intenso in Europa proviene dalla Siberia. A differenza di quanto accade nel Nordamerica, dove il vento da nord-ovest è gelido, in Europa il vento proveniente da nord-ovest, arrivando dall’Oceano Atlantico, non porta mai temperature estreme. Certo, possono verificarsi ondate di freddo, ma queste sono incomparabili rispetto a quelle che si originano dai venti siberiani. In questo articolo analizzeremo le probabilità che questo fenomeno si verifichi e i meccanismi che lo determinano.

 

Le correnti atmosferiche generali scorrono nell’intero emisfero terrestre da ovest verso est, a causa della rotazione terrestre. Durante l’inverno, però, possono verificarsi improvvise variazioni legate a un repentino riscaldamento di alcune zone della stratosfera. Questo fenomeno può invertire le correnti aeree nella troposfera, cioè la fascia atmosferica in cui si sviluppano i fenomeni meteorologici, ossia dove viviamo. Così, le correnti che solitamente provengono da occidente, in alcune aree specifiche, possono invertire la loro direzione, arrivando da nord-est o da est.

 

Non tutti i riscaldamenti stratosferici improvvisi determinano venti in direzione contraria. Spesso, infatti, questo fenomeno è stato erroneamente considerato un meccanismo utile per fare previsioni meteo locali, ma si tratta di un’interpretazione sbagliata. Lo studio della stratosfera e dei suoi effetti è sempre più approfondito, con numerose pubblicazioni scientifiche che cercano di comprendere meglio queste dinamiche. Tuttavia, l’influenza della stratosfera sulla troposfera non avviene mai a livello emisferico, ma riguarda regioni specifiche. Pertanto, un riscaldamento improvviso della stratosfera non garantisce automaticamente l’arrivo di correnti orientali sull’Europa.

 

Un riscaldamento stratosferico deve essere analizzato attentamente. Esistono numerosi elementi che permettono di individuare i suoi effetti sulla troposfera e di localizzare successivamente le aree coinvolte. Se questo fenomeno interessa l’Europa, le probabilità di un’ondata di gelo aumentano significativamente, con cali di temperatura anche superiori ai 20 °C, specialmente sull’Europa centrale e settentrionale, dove le temperature possono raggiungere livelli estremamente bassi. Tuttavia, le nevicate in queste regioni sono meno frequenti rispetto alla fascia mediterranea. Qui, l’interazione tra l’aria gelida e le masse d’aria calda e umida del Mar Mediterraneo genera forti perturbazioni che possono portare nevicate fino al livello del mare.

 

Vi chiederete perché dalla Russia possa arrivare un freddo così estremo. Una differenza significativa sta nel fatto che nelle regioni del Canada, il freddo, pur essendo intenso, è inferiore rispetto alla Siberia, dove le temperature possono raggiungere valori estremi. La Siberia detiene i record delle temperature più basse dell’emisfero settentrionale, superando anche quelle del Polo Nord o della Groenlandia.

 

Un esempio significativo del passato è rappresentato da un’ondata di gelo che colpì la Russia europea, con temperature epocali. Quando queste masse d’aria si spostano verso ovest, perdono gradualmente intensità, ma il freddo rimane comunque eccezionale.

 

Attualmente ci troviamo in un periodo in cui il vortice polare genera importanti interferenze. Questo inverno, in particolare, sta causando ondate di gelo soprattutto negli Stati Uniti d’America, dove le correnti da nord-ovest non trovano ostacoli marini e possono spingersi fino al Golfo del Messico, portando temperature sotto lo zero anche in regioni tropicali.

 

In Europa, il contesto è molto diverso. Dopo la metà di gennaio, le probabilità di un riscaldamento stratosferico improvviso aumentano notevolmente. Anche se non tutte le stagioni invernali presentano un incremento della temperatura stratosferica, da gennaio fino a marzo è possibile che si verifichino eventi improvvisi che innescano, dopo una o due settimane, un’inversione delle correnti. Tuttavia, non tutte le correnti gelide provenienti dalla Siberia o dalla Russia europea sono il risultato di riscaldamenti stratosferici. Altri fenomeni, come la formazione di aree di alta o bassa pressione, possono spingere venti freddi verso il Mediterraneo e l’Italia.

 

Fare previsioni su questi eventi è estremamente complesso, ma è importante sapere che il grande freddo può avere origine dalla Siberia, dalla Scandinavia o dall’Artico russo, dove si registrano temperature estremamente basse. In questi casi, le masse d’aria gelida possono raggiungere il Mediterraneo e l’Italia, creando condizioni di gelo eccezionale.

 

Negli ultimi anni, le ondate di gelo si sono fatte più rare e isolate. L’ultimo evento significativo risale a febbraio 2018, circa sei anni fa. Storicamente, questi fenomeni si verificavano con maggiore frequenza, ma i cambiamenti climatici sembrano aver alterato questi cicli, allungandone i tempi di ritorno. Proprio per questo, è possibile che quest’inverno si verifichi un’ondata di gelo.

 

Un inverno da record Il Capodanno del 1978 a Mosca è ricordato per il gelo eccezionale che avvolse l’intera regione. Questo evento, simbolo di un inverno rigidissimo, rappresentò un momento storico. In quell’occasione, il termometro scese fino a -36 °C nella capitale, con massime di -32 °C il giorno di Capodanno. Nella vicina città di Kirov, le temperature raggiunsero -55 °C, trasformando la regione in un territorio quasi paralizzato dal freddo. Questo evento straordinario rimane un esempio delle potenzialità del gelo siberiano e della sua influenza anche su altre aree, come l’Italia.

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