L'ISTAT denuncia la fragilità dei percorsi di istruzione per i giovani

lentepubblica.it L’ISTAT propone un’analisi sulla condizione e i percorsi educativi e di istruzione dei giovani fra città metropolitane e rispettive articolazioni territoriali e ne denuncia la fragilità. Le città italiane ospitano una parte significativa della popolazione giovane del Paese, ma i percorsi educativi in questi contesti rivelano fragilità preoccupanti. L’ISTAT, attraverso un’analisi approfondita, ha fotografato la […] The post L'ISTAT denuncia la fragilità dei percorsi di istruzione per i giovani appeared first on lentepubblica.it.

Jan 18, 2025 - 09:09
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L'ISTAT denuncia la fragilità dei percorsi di istruzione per i giovani

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L’ISTAT propone un’analisi sulla condizione e i percorsi educativi e di istruzione dei giovani fra città metropolitane e rispettive articolazioni territoriali e ne denuncia la fragilità.


Le città italiane ospitano una parte significativa della popolazione giovane del Paese, ma i percorsi educativi in questi contesti rivelano fragilità preoccupanti. L’ISTAT, attraverso un’analisi approfondita, ha fotografato la situazione dei giovani di età compresa tra 0 e 24 anni, evidenziando differenze territoriali, evoluzioni nel tempo e criticità nei servizi educativi.

Popolazione giovane in declino

Al 1° gennaio 2024, i giovani tra 0 e 24 anni residenti nelle città metropolitane erano 4,8 milioni, pari al 22,6% della popolazione totale. Rispetto al 1993, questo gruppo demografico ha registrato una flessione del 24,5%, con un calo più accentuato nella città metropolitana di Cagliari (-45,3%). Nei comuni capoluogo, la riduzione è stata più marcata (-27,7%) rispetto ai comuni delle cinture urbane.

Prima infanzia e servizi educativi

L’accesso ai servizi per la prima infanzia varia significativamente tra le diverse aree del Paese. Nell’anno educativo 2022/2023, mentre Bologna e Firenze superavano il 45% di copertura per i bambini fino a 2 anni, Napoli e Catania si fermavano rispettivamente al 12,3% e all’11,4%. Il Mezzogiorno mostra un ritardo generalizzato, con l’unica eccezione di Cagliari, che raggiunge il 40,5%.

Spesa pubblica e disparità territoriali

La spesa pro capite per i servizi educativi riflette queste disparità: nelle città metropolitane del Nord e del Centro supera i 1.400 euro per bambino, mentre nel Mezzogiorno è generalmente inferiore a 600 euro. A Catania si registra il dato più basso, con appena 253 euro per bambino.

Percorsi scolastici e partecipazione

Più di tre milioni di studenti sono iscritti nelle scuole delle città metropolitane, rappresentando oltre un terzo della popolazione scolastica nazionale. Tuttavia, le iscrizioni sono diminuite del 3,7% tra il 2018/2019 e il 2021/2022, con un calo significativo nella scuola dell’infanzia (-9,1%). Di contro, si è registrato un aumento del 2% nelle scuole secondarie di secondo grado.

Disabilità e inclusione

Gli studenti con disabilità rappresentano il 40,4 per mille degli iscritti totali. Le città metropolitane di Catania e Messina registrano i valori più alti, rispettivamente con 58,8 e 50,9 per mille, mentre Venezia e Cagliari si collocano in fondo alla classifica.

Competenze alfabetiche e numeriche

L’analisi delle competenze evidenzia gravi lacune, soprattutto nel Mezzogiorno. Nelle città metropolitane di Palermo, Napoli, Reggio Calabria e Catania, oltre il 48% degli studenti delle scuole secondarie di primo grado ha risultati insufficienti in lettura, e più del 60% in matematica. Milano e Bologna, al contrario, mostrano performance migliori, con percentuali di studenti low performer inferiori al 36%.

Livelli di istruzione e disparità

Nel 2022, l’85,4% dei giovani tra 20 e 24 anni nelle città metropolitane aveva conseguito almeno il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Tuttavia, tra i ragazzi stranieri, la percentuale scende al 93%, con le città del Mezzogiorno, come Napoli e Reggio Calabria, a registrare le performance peggiori.

L’ISTAT denuncia la fragilità dei percorsi di istruzione per i giovani: il dossier

Il quadro delineato dall’ISTAT mette in luce profonde disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, sia in termini di accesso ai servizi educativi che di risultati scolastici. Questa fotografia offre spunti di riflessione per interventi mirati a migliorare l’inclusione scolastica e a contrastare la dispersione, con l’obiettivo di garantire ai giovani un futuro più equo e ricco di opportunità.

Qui di seguito il dossier completo e l’allegato:

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