Last-mile delivery: tra sfide e innovazione

Di Arianna Seghezzi Il picco di flussi dettato dalle iniziative promozionali del Black Friday, Cyber Monday e Singles’ day, ma anche le ricorrenze natalizie con i relativi regali, hanno riportato alla luce un tema rilevante nel mondo della logistica, ovvero quello delle consegne dei pacchi acquistati online. La cosiddetta last-mile delivery – o consegna ultimo miglio – consiste nella consegna degli ordini online direttamente al cliente finale. Nella sua versione “tradizionale”, viene effettuata da van tipicamente alimentati a diesel, che compiono i cosiddetti “delivery tour” (i giri di consegna), in cui – partendo dall’ultimo nodo della rete – toccano consecutivamente i clienti, a cui vengono lasciati i pacchi. Le criticità della last-mile delivery La last-mile delivery è critica in termini sia di efficacia che di efficienza. Considerando l'efficacia, i clienti online sono molto esigenti in termini di livello di servizio. Particolare attenzione viene prestata alla velocità di consegna, ma anche alla puntualità. Nell’e-commerce gli obiettivi di livello di servizio sono spesso considerati dei vincoli da rispettare da parte delle aziende per poter rimanere competitivi sul mercato, e la maggior parte degli operatori cerca di aderire agli standard lanciati dai top-player. I clienti non sono però spesso disposti a spendere per fruire di tale servizio, e sono sempre più abituati alla consegna gratuita, aspettandosi così consegne molto veloci senza doverle pagare. Considerando invece l'efficienza, la consegna ultimo miglio è la parte più costosa del processo di distribuzione, e il suo costo può ammontare fino alla metà del costo logistico complessivo. Oltre agli obiettivi di livello di servizio molto sfidanti, le inefficienze delle consegne dell'ultimo miglio sono dovute alle caratteristiche degli ordini online, che generano un problema logistico nuovo e diverso rispetto a quello tradizionale. Nell'e-commerce B2C infatti gli ordini sono generalmente composti da poche righe e pochi pezzi per riga, e le destinazioni di consegna possono essere geograficamente molto disperse. L’unità di movimentazione diviene quindi molto ridotta, e spesso non standardizzata. Tra le peculiarità della last-mile delivery emerge anche il fenomeno delle cosiddette mancate consegne (o failed deliveries), che sono le consegne fallite a causa dell’assenza del cliente, che non è a casa per ritirare il pacco. Questo può richiedere lo svolgimento di una consegna aggiuntiva, riallocando l’ordine a un tour successivo. In generale la last-mile delivery si configura quindi come un processo sia molto sfidante che estremamente costoso. Le principali soluzioni innovative a supporto della last-mile delivery Quale è quindi la risposta a questa particolare sfida logistica? Ancora una volta la riposta è: innovazione. Le forme applicative che configurano alternative ai giri di consegna tradizionali tramite van sono molteplici e diverse tra loro, ma di seguito una lista delle principali soluzioni innovative di last-mile delivery. Parcel locker: i parcel locker sono set di “armadietti” automatici, presso i quali i clienti possono recarsi e prelevare autonomamente il proprio pacco, scannerizzando un codice a barre (o codice QR), che apre lo scompartimento corretto. Cargo bike: le cargo bike sono biciclette, tipicamente a pedalata assistita, dotate di un vano per lo stoccaggio – e il trasporto – dei pacchi, principalmente utilizzate in ambito urbano. Questa soluzione consente di viaggiare in zone particolarmente difficoltose da raggiungere per un van (vialetti molto stretti, zone a traffico limitato…). Droni: i droni sono velivoli a guida autonoma, che viaggiano verso il punto di destinazione (tipicamente un giardino o un terrazzo) e – una volta raggiunto – individuano il punto di atterraggio segnalato, dove lasciano il pacco. Diverse possono essere le applicazioni di tale soluzione, che viene talvolta utilizzata per percorrere l’intera tratta (dal magazzino o negozio al punto di destinazione finale), mentre altre volte viene combinata con l’utilizzo del van (che avvicinano il velivolo all’area di consegna, dove solo l’ultimo tratto viene percorso in volo). Robot: i robot sono veicoli a guida autonoma che, utilizzando tecnologie come GPS e sensori, si spostano tipicamente in ambienti privati o urbani (su marciapiedi o simili) per raggiungere il cliente, che apre uno scompartimento apposito e ritira autonomamente il pacco. In-trunk delivery: la consegna nel bagagliaio, come suggerisce il nome stesso, prevede che l’operatore logistico apra il bagagliaio dell’auto del cliente tramite un apposito device, e lì lasci il pacco. Queste consegne vengono tipicamente svolte quando l’auto si trova in luoghi dove possono essere concentrate anche altre consegne (si pensi ad esempio al parcheggio di una stazione o di un supermercato), con la localizzazione dell’auto resa possibile grazie a un sistema GPS appositamente installato. La lista delle innovazioni

Jan 21, 2025 - 12:07
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Last-mile delivery: tra sfide e innovazione

Di Arianna Seghezzi

Il picco di flussi dettato dalle iniziative promozionali del Black Friday, Cyber Monday e Singles’ day, ma anche le ricorrenze natalizie con i relativi regali, hanno riportato alla luce un tema rilevante nel mondo della logistica, ovvero quello delle consegne dei pacchi acquistati online.

La cosiddetta last-mile delivery – o consegna ultimo miglio – consiste nella consegna degli ordini online direttamente al cliente finale. Nella sua versione “tradizionale”, viene effettuata da van tipicamente alimentati a diesel, che compiono i cosiddetti “delivery tour” (i giri di consegna), in cui – partendo dall’ultimo nodo della rete – toccano consecutivamente i clienti, a cui vengono lasciati i pacchi.

Le criticità della last-mile delivery

La last-mile delivery è critica in termini sia di efficacia che di efficienza. Considerando l'efficacia, i clienti online sono molto esigenti in termini di livello di servizio. Particolare attenzione viene prestata alla velocità di consegna, ma anche alla puntualità. Nell’e-commerce gli obiettivi di livello di servizio sono spesso considerati dei vincoli da rispettare da parte delle aziende per poter rimanere competitivi sul mercato, e la maggior parte degli operatori cerca di aderire agli standard lanciati dai top-player. I clienti non sono però spesso disposti a spendere per fruire di tale servizio, e sono sempre più abituati alla consegna gratuita, aspettandosi così consegne molto veloci senza doverle pagare.

Considerando invece l'efficienza, la consegna ultimo miglio è la parte più costosa del processo di distribuzione, e il suo costo può ammontare fino alla metà del costo logistico complessivo. Oltre agli obiettivi di livello di servizio molto sfidanti, le inefficienze delle consegne dell'ultimo miglio sono dovute alle caratteristiche degli ordini online, che generano un problema logistico nuovo e diverso rispetto a quello tradizionale. Nell'e-commerce B2C infatti gli ordini sono generalmente composti da poche righe e pochi pezzi per riga, e le destinazioni di consegna possono essere geograficamente molto disperse. L’unità di movimentazione diviene quindi molto ridotta, e spesso non standardizzata.

Tra le peculiarità della last-mile delivery emerge anche il fenomeno delle cosiddette mancate consegne (o failed deliveries), che sono le consegne fallite a causa dell’assenza del cliente, che non è a casa per ritirare il pacco. Questo può richiedere lo svolgimento di una consegna aggiuntiva, riallocando l’ordine a un tour successivo.

In generale la last-mile delivery si configura quindi come un processo sia molto sfidante che estremamente costoso.

Le principali soluzioni innovative a supporto della last-mile delivery

Quale è quindi la risposta a questa particolare sfida logistica? Ancora una volta la riposta è: innovazione.

Le forme applicative che configurano alternative ai giri di consegna tradizionali tramite van sono molteplici e diverse tra loro, ma di seguito una lista delle principali soluzioni innovative di last-mile delivery.

  • Parcel locker: i parcel locker sono set di “armadietti” automatici, presso i quali i clienti possono recarsi e prelevare autonomamente il proprio pacco, scannerizzando un codice a barre (o codice QR), che apre lo scompartimento corretto.
  • Cargo bike: le cargo bike sono biciclette, tipicamente a pedalata assistita, dotate di un vano per lo stoccaggio – e il trasporto – dei pacchi, principalmente utilizzate in ambito urbano. Questa soluzione consente di viaggiare in zone particolarmente difficoltose da raggiungere per un van (vialetti molto stretti, zone a traffico limitato…).
  • Droni: i droni sono velivoli a guida autonoma, che viaggiano verso il punto di destinazione (tipicamente un giardino o un terrazzo) e – una volta raggiunto – individuano il punto di atterraggio segnalato, dove lasciano il pacco. Diverse possono essere le applicazioni di tale soluzione, che viene talvolta utilizzata per percorrere l’intera tratta (dal magazzino o negozio al punto di destinazione finale), mentre altre volte viene combinata con l’utilizzo del van (che avvicinano il velivolo all’area di consegna, dove solo l’ultimo tratto viene percorso in volo).
  • Robot: i robot sono veicoli a guida autonoma che, utilizzando tecnologie come GPS e sensori, si spostano tipicamente in ambienti privati o urbani (su marciapiedi o simili) per raggiungere il cliente, che apre uno scompartimento apposito e ritira autonomamente il pacco.
  • In-trunk delivery: la consegna nel bagagliaio, come suggerisce il nome stesso, prevede che l’operatore logistico apra il bagagliaio dell’auto del cliente tramite un apposito device, e lì lasci il pacco. Queste consegne vengono tipicamente svolte quando l’auto si trova in luoghi dove possono essere concentrate anche altre consegne (si pensi ad esempio al parcheggio di una stazione o di un supermercato), con la localizzazione dell’auto resa possibile grazie a un sistema GPS appositamente installato.

La lista delle innovazioni applicabili nel contesto della last-mile delivery è lunga, e potrebbe spingersi anche verso altre soluzioni ancora più avanzate, se non addirittura futuristiche (si pensi ad esempio alla consegna tramite capsule che viaggiano in infrastrutture sotterranee). Certamente ognuna di queste soluzioni ha le sue caratteristiche e porta con sé dei limiti operativi: i robot hanno vincoli di capacità per cui prodotti di dimensioni elevate non sono gestibili, e non sono adatti a viaggiare in alcune zone (ad esempio in caso di terreno irregolare). Le cargo bike hanno un’autonomia tale per cui la distanza percorsa non può essere troppo elevata, e spesso richiedono la creazione di infrastrutture aggiuntive per avvicinare la merce al punto di destinazione. I droni, oltre che aprire tematiche relative a privacy e sicurezza, richiedono spazi di atterraggio adeguati che garantiscano di gestirlo in sicurezza, e non possono quindi atterrare ovunque. La consegna nel bagagliaio dell’auto richiede l’applicazione di una tecnologia molto poco diffusa.

Questo significa che non ha senso implementare queste opzioni? No, più semplicemente “one does not fit all!” Nessuna di queste è LA soluzione, alcune sono più adatte a determinati ambiti, altre a situazioni differenti. Una buona strategia dovrebbe prevedere un utilizzo combinato di diverse alternative, considerando le specificità di prodotti, i contesti applicativi e il livello di servizio richiesto. Quello che è certo è che sempre più gli operatori logistici devono prendere in considerazione l’implementazione di soluzioni innovative diverse da quelle tradizionali, che consentano di modificare il paradigma per affrontare un problema logistico nuovo e particolarmente complesso, che sempre più sta prendendo piede nella nostra quotidianità.

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