Fatture elettroniche, conservazione a norma entro fine gennaio

Entro il 31 gennaio 2025 le imprese devono completare la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche. emesse e ricevute nel 2023 e degli altri documenti fiscali relativi all’anno d’imposta.

La legge prevede infatti che vada obbligatoriamente effettuata entro il terzo mese successivo al termine delle relative dichiarazioni annuali delle Partite IVA, scadenza che lo scorso anno è stata fissata al 31 ottobre. Da qui la nuova tempistica per completare l’adempimento.

Conservazione sostitutiva fatture elettroniche

Le tempistiche sono sempre quelle indicate nella risposta a specifico interpello (con la Risoluzione n. 46/2017) dell’Agenzia delle Entrate.

La conservazione dei documenti informatici, ai fini della rilevanza fiscale, deve essere eseguita entro il terzo mese successivo al termine di presentazione delle dichiarazioni annuali, da intendersi, in un’ottica di semplificazione e uniformità del sistema, con il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi.

L’inadempimento comporta una sanzione fino a 8mila euro (come previsto dall’art. 9, comma 1, del DLgs 471/1997).

Procedure di conservazione a norma

Lo stesso documento di prassi fornisce una serie di indicazioni pratiche sulle procedure di conservazione previste dal CAD (Codice dell’amministrazione digitale) ossia dal Dlgs 82/2005.

Per la conservazione a norma è possibile utilizzare l’apposito servizio dell’Agenzia delle Entrate, disponibile nel portale Fatture e Corrispettivi. In alternativa, è possibile rivolgersi ad intermediari certificati che offrono un analogo servizio conforme alle disposizioni del CAD.

La conservazione digitale dei documenti elettronici è un obbligo previsto dall’articolo 39 del DPR 633/1972. Fornisce la garanzia dell’autenticità del documento negli anni e la mancata osservazione fa scattare le sanzioni sopra indicate.