Carrani fa la storia: fiesta per i 100 anni

MADRID – Roma è il “cuore”, ma Madrid è il “core business”, la porta sul Sudamerica. Regione alla quale sarà dedicata la “tariffa del centenario“. Il secolo di Carrani Tours passa dal Museo Chicote, patrimonio storico della capitale spagnola, che si affaccia sulla Gran Via dal 1931, sei anni dopo la nascita del tour operator, tra le più antiche travel agency in Italia: «Tutto merito di mio nonno, Benedetto De Angelis», ricorda con un pizzico di commozione il presidente, Paolo Delfini. Continue reading Carrani fa la storia: fiesta per i 100 anni at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

Jan 22, 2025 - 12:46
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Carrani fa la storia: fiesta per i 100 anni
Carrani fa la storia: fiesta per i 100 anni

MADRID – Roma è il “cuore”, ma Madrid è il “core business”, la porta sul Sudamerica. Regione alla quale sarà dedicata la “tariffa del centenario“.

Il secolo di Carrani Tours passa dal Museo Chicote, patrimonio storico della capitale spagnola, che si affaccia sulla Gran Via dal 1931, sei anni dopo la nascita del tour operator, tra le più antiche travel agency in Italia: «Tutto merito di mio nonno, Benedetto De Angelis», ricorda con un pizzico di commozione il presidente, Paolo Delfini. Il “jefe“, capo: lo hanno invocato così quando è arrivato il momento del suo intervento.

Le cento candeline vengono spente idealmente alla vigilia dell’inaugurazione a Ifema di Fitur, la Fiera del turismo giunta alla 45ª edizione, con L’Agenzia di Viaggi Magazine media partner: è il primo step ufficiale delle celebrazioni del centenario che si concluderanno in autunno a Rimini. Ma le emozioni, che dal 1925 sono salite a bordo di un pullman dell’epoca e non sono più scese, sono tutte racchiuse nel senso di una festa densa di significati e dai toni misurati.

Quale occasione migliore per illustrare il rebranding, con un logo e un claim nuovi di zecca? L’immagine da rosa diventa verde ottanio e la “C” segue il cambio di denominazione sociale con un ritorno alle origini. Come è giusto che sia per un avvenimento di questa portata.

La musica in sottofondo, le luci soffuse e il tipico calore spagnolo accompagnano, non invadono, e ridanno anima alle foto affisse alle pareti di questo locale, che trasudano gloria e fama: immaginate seduti a questi tavoli artisti del calibro di Hemingway, Dalì e Picasso o stelle di Hollywood, da Grace Kelly a Frank Sinatra, da Audrey Hepburn a James Stewart. Ti guardi attorno mentre prendi appunti e provi finanche un certo imbarazzo.

La pioggia che picchietta sui vetri stona con l’atmosfera interna, ma non oscura neppure per un istante le luci della Gran Via, l’arteria principale della capitale spagnola, che sfocia nell’iconica Fuente de Cibeles. Forse anche per questo Carrani ha scelto Madrid. E Madrid ha adottato Carrani. Vero, presidente Delfini? «Sì, siamo molto legati a Fitur, tradizionalmente una delle fiere più importanti. L’emozione è forte, io rappresento la terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia, da circa 50 anni. Di società che toccano il traguardo dei 100 anni in giro ce ne sono 10 su un milione forse».

La strada alle spalle è storia, ma d’ora in poi la differenza la farà quella che verrà. Dove va Carrani Tours? «Guardiamo sempre avanti, è una delle caratteristiche che ci hanno permesso di essere così longevi. E che evidentemente è molto apprezzata dai nostri clienti, che ora sono qui a festeggiare con noi. Il vero segreto, infatti, è capire in anticipo le loro esigenze: sanno tastare il polso dei consumer e questo per noi è fondamentale».

Carrani 1925 credit Ladv

È l’ora del flashback, presidente Delfini, torniamo a Roma, anno 1925: «Un’intuizione di mio nonno, che aveva cominciato a lavorare negli alberghi e quindi a entrare in contatto con i turisti stranieri, rendendosi conto che avevano bisogno di visite organizzate, fino ad allora sconosciute. In principio fu un autobus, lui organizzò le guide nella Capitale e in Vaticano, estendendo poi il tragitto fino a Firenze, Pompei e Sorrento. L’evoluzione del turismo è stata graduale, adesso è tutto più veloce e digitalizzato, a scapito però del rapporto umano. E questo mi manca».

CHIARA GIGLIOTTI, UN PONTE VERSO IL FUTURO

Per 35 anni ha occupato la cabina di regia di Carrani Tours. Poi, proprio pochi mesi fa, Chiara Gigliotti ha deciso di voltare pagina e ha salutato una parte importante della sua vita, non solo professionale. «Non è un’uscita definitiva – precisa subito – perché resto accanto a Delfini per i “nuovi business“. Era comunque giunto il momento di lasciare il posto al nuovo, dopo aver aiutato l’azienda a intraprendere un cammino importante. È stato un grande lavoro di squadra e sono convinto che si proseguirà in questa direzione anche con Roberto Pannozzo (ceo dal primo ottobre, ndr). Il successo di una società dipende dalle persone che scegli, dal gruppo che crei e dalla capacità di saper lavorare insieme».

Anche Madrid è il luogo giusto per festeggiare?: «Sì: per me è la 33ª edizione di Fitur, per Carrani la la 36ª. Da qui abbiamo spiccato, per primi, il balzo verso il Sudamerica, che prima passava obbligatoriamente per gli operatori spagnoli». Giusto: in fin dei conti era stato Filippo V, dalla Spagna, a sentenziare “Sul mio regno non tramonta mai il sole“, alludendo alle terre della corona d’oltreoceano. Paragone ingombrante, ma l’ambizione fa spesso la differenza.

Eppure Chiara non ha rimpianti per aver lasciato. «Assolutamente no, ho compiuto il mio percorso. Qui a Madrid mi hanno consegnato una targa con la dedica: “Visionaria e appassionata“. È la sintesi perfetta del mio lavoro in questa azienda, che ho portato alla modernità. Eppure si può fare di più e Roberto ci riuscirà».

L’ERA PANNOZZO

Adesso, quindi, le chiavi della fuoriserie Carrani sono in mano a Roberto Pannozzo, che ha guidato la divisione Going2Italy di Bluvacanze (Msc) e in precedenza il mercato italiano e quello europeo per Jumbo Tours, dmc di Alpitour World. Quindi ha ricoperto la carica di general manager e amministratore delegato di Destination Italia Spa. Delfini-Gigliotti-Pannozzo, la sintesi ideale tra passato, presente e futuro. «Chiara – riconosce – mi ha lasciato un team molto competente e un’azienda molto organizzata, una porta aperta verso la mia visione, diversa da quella seguita finora: una proiezione totale verso il futuro dell’incoming italiano».

Pagnozzi, Gigliotti, Delfini Carrani credit Ladv

In concreto? «Vogliamo continuare a posizionarci come leader in un mercato sempre più competitivo e dove i rivali storici cercano di aggiudicarsi quote importanti. Vogliamo unire la forza della nostra tradizione con il desiderio di innovarci: il mio ingresso in Carrani Tours è dettato da questo. La giusta definizione per l’azienda, per me, è “nuova dmc centenaria“. Dobbiamo cavalcare l’onda tecnologica che ci possa permettere di migliorare il nostro lavoro interno e la proposition che offriamo ai nostri clienti».

Nel centenario di Carrani ecco il Giubileo, ma finora pochi squilli: «Non si è ancora vista tutta questa impennata della domanda. In ogni caso, essendo un operatore storico con relazioni radicate, riusciamo a offrire ai nostri partner storici contingenti di camere e gli stessi servizi degli anni passati».

Nonostante Roma, l’epicentro è e resta Madrid: «È la nostra porta per il mercato latino-americano, che per Carrani è una fetta fondamentale. Il Brasile, come source market, è il secondo per noi in assoluto. Tanto che qui a Fitur lanceremo la tariffa centenario a prezzi speciali, che servirà a ringraziare proprio il mercato latino, per il sostegno che abbiamo  ricevuto in tutti questi anni».

Il bus resta il vessillo di Carrani? «Credo che i pullman non moriranno mai: sono ancora molto centrali nell’erogazione dei servizi turistici, ma ovviamente anche in questo campo bisogna innovarsi e penso soprattutto all’elettrico, ai nuovi permessi per accedere al centro città. Certo, avremmo bisogno di aiuto da parte delle istituzioni, che dovrebbero anche supportarci e non solo limitarci con gli obblighi, che pure comprendiamo e rispettiamo».

Lunga vita al pullman allora. Forse neppure nonno Benedetto, nel 1925, immaginava dove sarebbe arrivato.

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